sabato, 27 Aprile, 2024
Attualità

Sale ancora la produzione nelle costruzioni: +0,6% nel mese di ottobre

Continua la lenta crescita della produzione nelle costruzioni. A ottobre l’Istituto nazionale di statistica ha rilevato un incremento della produzione pari al +0,6% rispetto al mese precedente. Si tratta del terzo incremento consecutivo su base mensile e vengono così raggiunti i livelli più alti da marzo 2023. Nella media del trimestre agosto – ottobre 2023, la produzione nelle costruzioni aumenta del 2% nel confronto con il trimestre precedente. Su base tendenziale, invece, l’indice corretto per gli effetti di calendario registra un incremento dell’1,6%, mentre l’indice grezzo cresce del 5,2%. Tuttavia, nella media dei primi dieci mesi del 2023, sia l’indice corretto per gli effetti di calendario sia l’indice grezzo calano dell’1,5%. A novembre 2023, invece, i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” restano invariati in termini congiunturali e crescono dello 0,2% in termini tendenziali (da -0,2% del mese precedente). I prezzi di “Strade e Ferrovie” registrano un incremento di modesta entità pari al +0,1% sia su base mensile che su base annua (-0,5% la variazione tendenziale a ottobre).

Crollano i prezzi dell’industria

Nella penultima mensilità dell’anno, secondo l’Istat, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dello 0,9% su base mensile e del 12,6% su base annua (a ottobre era al -9,5%). Sul mercato interno i prezzi diminuiscono dell’1,2% rispetto a ottobre e del 16,3% su base annua (da -12,4% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi diminuiscono dello 0,2% in termini congiunturali e dell’1,6% in termini tendenziali (da -1,3% di ottobre). È quanto emerge dai dati dell’Istituto nazionale di statistica sui prezzi della produzione dell’industria inerenti alla penultima mensilità dell’anno. Sul mercato estero i prezzi diminuiscono dello 0,2% su base mensile (-0,1% area euro, -0,4% area non euro) e dell’1,2% su base annua (-1,5% area euro, -1,1% area non euro). Nel trimestre settembre-novembre 2023, rispetto al precedente, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dell’1,6% (+2,4% mercato interno, -0,3% mercato estero).

Comparto energetico e beni intermedi

“A novembre, interrompendo la fase congiunturale positiva in atto da agosto, i prezzi alla produzione dell’industria tornano a diminuire su base mensile. A contribuire sono soprattutto i prezzi del comparto energetico che registrano nuovi ribassi, dopo gli aumenti osservati a partire da luglio. Anche la dinamica su base annua è principalmente dovuta ai prezzi della componente energetica, la cui flessione tendenziale si accentua. Si rileva altresì un’ulteriore lieve accentuazione della flessione tendenziale dei prezzi dei beni intermedi e un’ulteriore moderazione della crescita su base annua dei prezzi sia dei beni di consumo sia dei beni strumentali. Per le costruzioni, i prezzi sono pressoché stabili, con variazioni di modeste entità sia rispetto a ottobre 2023 sia rispetto a novembre dello scorso anno. Per le costruzioni, il moderato calo congiunturale dei prezzi è dovuto ai ribassi dei costi di alcuni materiali e noli”, commenta l’Istat.

Attività manifatturiere

Fra le attività manifatturiere, gli incrementi tendenziali più elevati rilevati dall’Istat riguardano i settori dei prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici che registrano un incremento pari al +7,5% nell’ area euro, i settori di riparazione e installazione di macchine e apparecchiature, che registrano una crescita del +2,8% nel mercato interno, e del +5,2% area extra Ue e il settore computer, prodotti di elettronica e ottica che registrano un incremento del +2,8% nel mercato interno e del +3,6% nell’area euro. Ampie flessioni tendenziali su tutti i mercati si rilevano per prodotti chimici (-9,8% mercato interno, -8,4% area euro, -9,3% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,2% mercato interno, -9,0% area euro, -9,2% area non euro), e industria del legno, della carta e stampa (-5,1% mercato interno, -13,2% area euro, -5,0% area non euro).

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