sabato, 4 Maggio, 2024
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Il ministero dell’Istruzione interviene, finalmente, sui diplomifici

Valditara firma un protocollo anche con la Guardia di Finanza 

Per contrastare il fenomeno dei diplomifici, il Ministero dell’Istruzione ha avviato un piano straordinario di vigilanza, mentre sul fronte legislativo dovrebbero arrivare misure che evitino il riprodursi di storture nel sistema. L’annuncio è del ministro Valditara che ha messo a punto un piano straordinario di vigilanza perl’intensificazione dei controlli da parte dei collegi ispettivi. Questi ultimi stanno accertando, in particolare presso alcune realtà della Campania, del Lazio e della Sicilia, il possesso dei requisiti di legge per il riconoscimento e il mantenimento dello stato di scuola paritaria, verificando tra l’altro che gli studenti frequentino con regolarità le attività didattiche, che siano rispettate le procedure amministrative e contabili, che vengano attivati i percorsi di istruzione previsti dall’ordinamento scolastico e che siano stati sottoscritti regolari contratti di lavoro per docenti e personale ATA.

Ci sarà un disegno di legge

Inoltre, sono in corso di presentazione, nell’ambito di un prossimo disegno di legge governativo, diverse misure normative che prevedono: l’adozione del registro e del protocollo elettronico per attestare le presenze degli studenti e impedire la registrazione in data anteriore di iscrizioni che avvengono successivamente, la limitazione numerica alla costituzione delle classi quinte collaterali – con la disciplina, peraltro, di una specifica procedura autorizzatoria con termini certi – l’individuazione del numero minimo di studenti per la costituzione delle classi dei vari anni di corso e l’effettuazione degli esami di idoneità per non più di due anni di corso nello stesso anno scolastico, con previsione di un presidente di commissione d’esame esterno alla scuola. Non sarà più possibile, quindi, recuperare tre o quattro anni di scuola secondaria di secondo grado con un solo esame, come spesso viene pubblicizzato in rete.

Finanzieri per i controlli

A tutto questo si aggiunge l’imminente firma di un Protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza che ha l’obiettivo di potenziare le attività d’indagine. “Si tratta di interventi fondamentali e non rinviabili, che consentiranno di valorizzare il ruolo delle tante scuole paritarie che operano correttamente nell’ambito del sistema nazionale di istruzione”, ha spiegato il ministro, annunciando la stressa nei confronti dei cosiddetti “diplomifici”. Si tratta del primo “master plan”, organizzato e strutturale, che il Ministero dell’istruzione mette in campo per combattere una piaga del sistema educativo italiano e che si annida all’interno del grande mondo delle scuole paritarie.

Dossier di Tuttoscuola

Dopo la pubblicazione del dossier di Tuttoscuola, la scorsa estate, che ha fatto emergere il “boom” negli ultimi anni di questo “torbido business”, delineandone la mappa e le modalità di azione, ora il Ministero è corso ai ripari. Dai dati è risultato che almeno 10 mila neodiplomati della Maturità 2023 hanno acquisito un titolo (che ha valore legale) con modalità sospette. Un vero mercato dei titoli di studio con un giro d’affari di almeno 50 milioni di euro l’anno. Nel 2022, ad esempio,nel passaggio dalla quarta alla quinta delle superiori la scuola statale ha perso oltre 30 mila studenti (-32.133), mentre la paritaria ne ha acquisiti quasi altrettanti (+31.650). Dal 2015 ad oggi il numero di iscritti al quarto anno negli istituti paritari è rimasto stabile (intorno a 18 mila). L’anno successivo in quinta il boom: 35 mila (2016), 40 mila (2019), 45 mila (2020), fino agli oltre 50 mila del 2022. Con un tasso di incremento dalla quarta alla quinta ogni anno crescente, dal +92% di sette anni fa al +166% dell’anno scolastico 2021-2022. Infine, sempre secondo l’indagine di Tuttoscuola, sarebbero 92 su 1.423 gli istituti che presentano anomalie di iscritti, soprattutto tra il quarto e quinto anno, mentre il costo medio di un recupero di anni scolastici ha una cifra compresa tra i 1.500 e i 3.000 euro, più una tassa d’iscrizione che va da 300 a 500 euro. Per gli esami di idoneità, il prezzo varia tra i 1.500 e i 3.000 Euro. Per il diploma di maturità la retta media è 2.500-4.500 Euro. Ma ci sono casi in cui si arriva a 8.000 o addirittura a 10.000 euro. Serve un commento?

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