mercoledì, 1 Maggio, 2024
Salute

In arrivo in Italia nuovi trattamenti contro la maculopatia

Un’emergenza con cui gli specialisti dovranno confrontarsi sempre più spesso nei prossimi anni è la ‘maculopatia’, patologia che colpisce la macula, la zona centrale della retina, che attualmente interessa oltre 1 milione di italiani. Tale patologia compromette in maniera significativa la qualità di vita e aumenta con il crescere dell’età; per gli esperti rappresenta la causa più frequente di ipovisione e disabilità visiva dopo i 50 anni nel mondo occidentale. Ne esistono due forme, quella ‘secca’, la più comune (circa il 90% di tutte le forme) e quella ‘umida’ o essudativa. Questo importante tema è stato affrontato a Roma nel corso dell’11esimo Congresso internazionale Floretina ICOOR sulle patologie retiniche, dove è stato annunciato l’arrivo in Italia di nuovi trattamenti contro la maculopatia secca e umida. Trattamenti che potrebbero cambiare la vita dei pazienti già nel corso del 2024.

Farmaci più efficaci

Nel corso del Congresso, organizzato con il patrocinio di Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli, Stanislao Rizzo, direttore della UOC di Oculistica del Policlinico A. Gemelli ha spiegato: “La maculopatia umida fino a qualche anno fa non era considerata curabile, ma i progressi terapeutici degli ultimi anni hanno consentito di rallentare notevolmente la progressione e di ridurne la evoluzione. Purtroppo – mette in guardia l’esperto – molti pazienti arrivano alla diagnosi in ritardo perché non si sottopongono a visite oculistiche di controllo dopo i 50 anni e perché trascurano i sintomi iniziali, costituiti principalmente dalla visione un po’ distorta delle immagini: se l’altro occhio è sano, accade di non accorgersene subito e il disturbo progredisce – spiega l’esperto – fino ad arrivare alla comparsa di una macchia scura potenzialmente irreversibile e indistinta in mezzo al campo visivo. L’obiettivo della ricerca di questi ultimi anni è stato perciò trovare farmaci che potessero essere più efficaci nel ritardare la progressione della perdita visiva, agendo anche su altri fattori di crescita coinvolti e che rendessero più agevole la cura riducendo la necessità di somministrazioni intravitreali”.

Mantenimento nel tempo

Durante il Congresso sono stati presentati i risultati degli studi sul farmaco che hanno provato un controllo duraturo sulla malattia anche con intervalli prolungati di trattamento fino a 6 mesi. Come annunciato, i pazienti con maculopatia umida, la forma meno comune causata da una crescita anomala dei vasi sanguigni sotto la macula, potranno avvalersi finalmente di una nuova formulazione del farmaco ‘aflibercept’ che consentirà di prolungare gli intervalli tra un’iniezione intravitreale e l’altra fino a 6 mesi, in due importanti patologie della retina che possono portare a cecità: la degenerazione maculare umida e l’edema maculare diabetico. “Gli studi clinici eseguiti con aflibercept 8 mg hanno mostrato il mantenimento nel tempo dei risultati della terapia con un controllo del fluido retinico e un profilo di sicurezza ottimale anche con intervalli del trattamento prolungati sino a 6 mesi”, ha dichiarato il prof. Stanislao Rizzo, del Policlinico A. Gemelli. “Con questa nuova formulazione si è ottenuto un grande traguardo – ha concluso il professore – Siamo fiduciosi nella revisione finale della Commissione europea nei prossimi mesi e che il farmaco, una volta approvato, sarà disponibile entro il 2024 anche nel nostro Paese”.

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