giovedì, 2 Maggio, 2024
Sanità

Campania regione virtuosa su cure innovative e malattie rare

La Campania è l’unica regione italiana ad avere, nell’ultimo anno, impiegato tutto il riparto nazionale del fondo per le terapie innovative (prevalentemente nuovi farmaci per curare i malati di cancro e affetti da malattie rare) messi a disposizione dal ministero della Salute. “Un percorso difficile e faticoso in un contesto generalmente critico e sottofinanziato e sotto stress dopo il Covid per la notevolissima pressione della domanda di Salute della popolazione all’interno di un quadro nazionale che vede una parte della Regioni in deficit sui conti della Sanità”, ha detto l’assessore regionale al Bilancio Ettore Cinque intervenuto ad un focus sull’accesso delle regioni alle terapie innovative promosso a Napoli da Motore Sanità.

Terapie innovative

Anche sulle terapie innovative la Campania chiede una programmazione chiara: “Sulle Car-t ad es° (una cura rivoluzionaria salvavita per alcuni tumori) vogliamo dire con chiarezza ai regolatori nazionali che non si possono accreditare i centri solo sulla base dei risultati e delle performance storiche, altrimenti il Sud non si risolleverà mai ma bisogna farlo sulla base delle competenze che creano le premesse per realizzare nuove realtà”, ha aggiunto Cinque. “La Campania è l’ultimo centro lungo lo Stivale per le cure innovative contro l’emofilia ma riceverà il finanziamento (circa 600 mila euro per ciascuna procedura di cura genica) solo per i 24 pazienti residenti seppure qui arriveranno altri 100 malati dalle regioni del Sud escluse dal piano di trattamento. Bisogna invece investire anche nelle strutture che non hanno un passato di attività per colmare i divari”, ha poi concluso Cinque.

Accelerazione delle procedure

I nodi da sciogliere non mancano: all’indice il meccanismo messo a punto negli ultimi anni dall’ente regolatore italiano di autorizzazione all’immissione in commercio dei nuovi farmaci (AIFA). Bene aver cercato di accelerare le procedure con un sistema di valutazione dell’innovazione stringente (basato su bisogno terapeutico, valore terapeutico aggiunto e qualità delle prove di efficacia) per definire l’immediato accesso in ogni regione ai farmaci innovativi dando alle regioni il solo onere di stabilire quali centri siano abilitati alla prescrizione e bene anche l’istituzione di fondi nazionali dedicati per sollevare le regioni dalla sostenibilità delle nuove cure oggi trasformati in un fondo unico di 1 miliardo di anno in anno implementato di 100 milioni in base a nuove risorse disponibili.

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