sabato, 27 Aprile, 2024
Ambiente

Pnrr: focus sui 24 mld del Ministero dell’Ambiente

Clausola di responsabilità e “monitoraggio rafforzato” per non sforare il cronoprogramma e non contravvenire al divieto Ue al doppio finanziamento. Lo ha ripetuto anche ieri mattina il ministro Fitto al secondo blocco di cabine di regie su progetti la cui titolarità ricade sul Ministero dell’Ambiente. Presente il ministro Gilberto Pichetto Fratin, hanno partecipato anche i rappresentanti del Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, della Conferenza delle regioni e province autonome e dell’Upi e il Presidente dell’Anci Antonio Decaro.

Anche reti elettriche e gas

Le misure in capo al Ministero dell’Ambiente valgono circa 34,7 miliardi di euro. La cabina di regia ha fatto il punto su quelle in fase di valutazione nell’ambito della quarta rata, che riguardano una riforma e 5 investimenti, per i quali il Ministero ha confermato il positivo avanzamento delle attività in vista delle valutazioni da parte dei servizi della Commissione europea. In relazione alla quinta rata nel corso della è stato fatto il punto sulla misura relativa ai nuovi impianti di gestione dei rifiuti che prevede complessivamente finanziamenti per poco più di due miliardi di euro, e sulle misure per gli interventi di fognatura e depurazione con una dotazione finanziaria di 600 milioni di euro. E’ stata presa in considerazione anche proposta di revisione del Pnrr inviata alla Commissione europea il 7 agosto 2023 e delle misure di competenza del Mase nell’ambito del pacchetto Repower Eu. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, è impegnato in 4 delle 6 proposte previste e in consistenti investimenti sulle reti elettriche e del gas.

Risparmiare tempo

Riguardo le tempistiche è stato ripetuto quanto discusso anche nelle precedenti cabine di regia: aggiornare le programmazioni regionali con tutti gli interventi che sono stati realizzati per velocizzare la fase autorizzatoria e programmatoria e risparmiare tempo utile per raggiungere gli obiettivi entro la dead line del 2026. E’ stato anche deciso di attivare, d’intesa con il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, un monitoraggio finanziario e procedurale di tutte le singole misure.

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