mercoledì, 1 Maggio, 2024
Esteri

Donna del Nebraska condannata a due anni di carcere per aver somministrato pillole abortive alla figlia incinta

Jessica Burgess, una madre del Nebraska, è stata condannata a due anni di prigione per aver somministrato pillole per abortire alla figlia adolescente e di aver contribuito a bruciare e seppellire il feto. La Burgess, 42 anni, si è dichiarata colpevole. Il suo avvocato, Brad Ewalt di Norfolk, ha chiesto la libertà vigilata, ma il giudice si è opposto a tale richiesta. Burgess avrebbe dimostrato di sapere che stava infrangendo la legge statale sull’aborto mentendo inizialmente agli investigatori al riguardo e ricorrendo a mezzi straordinari per ottenere le pillole online invece che tramite un fornitore medico del Nebraska. “Tremo al pensiero, signora Burgess, per la sua mancanza di rispetto nei confronti di un – chiamiamolo feto umano, chiamiamolo bambino nato morto – tanto da trattarlo come spazzatura del giorno prima – ha detto il giudice -. Non ha dimostrato rispetto neanche nel trattamento del suo smaltimento. La nostra società si aspetta di più, richiede di più”. La Burgess ha ammesso, durante il patteggiamento, di aver aiutato la figlia Celeste, allora diciassettenne, a porre fine alla gravidanza: oggi la ragazza ha 19 anni, è stata condannata a luglio a novanta giorni di carcere e due anni di libertà vigilata per aver bruciato e seppellito il feto.

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