Dice basta a un sistema che negli ultimi anni ha causato più di 20mila morti sul lavoro. Il Segretario generale della Cgil Maurizio Landini è oggi a Vercelli dove prende parte alla manifestazione in ricordo dei cinque operai che stavano eseguendo lavori di manutenzione sui binari alla stazione ferroviaria di Brandizzo quando sono stati travolti e uccisi da un treno in corsa. Il sindacalista usa parole dure verso coloro che considerano la sicurezza non come un investimento, ma come un costo: “È giunto il momento di cambiare radicalmente questo modo di pensare, inutile dare pacche sulle spalle e falsi cordogli che sanno solo di ipocrisia. Non è il momento di individuare le colpe: è il sistema che non funziona, che ha scaricato tutto sulla pelle dei lavoratori”. Per Landini gli scioperi non bastano più, “dobbiamo alzare il livello della protesta, ognuno deve rispondere di quello che concretamente ha fatto e di quello che sta facendo per affrontare questa situazione’”. Tra le proposte, l’istituzione di una procura nazionale sulla sicurezza e un investimento importante sugli ispettorati sul lavoro.
Gli appelli
Poi due appelli, il primo al governo affinché apra tavoli di confronti seri e il secondo alle imprese (come Fs e Anas) perché si siedano anche loro al tavolo delle trattative. Il Segretario è critico con l’esecutivo sui tagli effettuati nel Pnrr agli investimenti sui sistemi innovativi quando invece “bisogna investire su tutta la rete ferroviaria, siamo nel 2023 e in piena era digitale”. Landini spiega poi che le opere e le infrastrutture del Paese hanno almeno 50 anni e che quindi hanno bisogno di manutenzioni. “Ma è possibile fare lavori di questo tipo con questo livello di precarietà?”, la sua domanda.
Il corteo, aperto dallo striscione ‘Non abbiamo più parole’, è partito in maniera silenziosa dalla stazione di Vercelli alla presenza di circa 2000 persone. Terminerà alla Prefettura dove ci saranno altri interventi. Una delegazione di familiari delle vittime ha incontrato proprio Landini. La richiesta è solo una: che venga fatta giustizia.
