sabato, 4 Maggio, 2024
Politica

Tajani in Cina: rafforziamo i nostri rapporti. Pace in Ucraina e Africa

Viaggio per preparare summit Meloni Xi Jinping

Il vice Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani è in Cina per affrontare il destino del memorandum Via della Seta: accordo di interscambio firmato nel 2019. Ma prima di tutto, il ministro italiano, ha voluto dare un messaggio inequivocabile partecipando alla messa nella Cattedrale del Nord a Pechino. Un gesto esemplare per “il dialogo e il rispetto della libertà religiosa”; base della nostra civiltà e fondamento della convivenza pacifica. Oggi è fissato l’incontro con l’omologo cinese Wang Yi durante l’undicesima sessione plenaria del Comitato Intergovernativo Italia-Cina, che sarà presieduta da Tajani e che è la prima a tenersi dal 2020. Parteciperà anche il ministro del Commercio Wang Wentao. L’obiettivo è quello di “non pregiudicare” i rapporti fra Italia e Cina anche se il Parlamento italiano deciderà di non proseguire con il memorandum. Da più parti, non solo economisti, ma anche diplomatici e osservatori internazionali, la Via della Seta è ritenuta superata perché non ha portato “grandi risultati”, ma Tajani ribadirà che questo “poco importa” perché l’Italia è intenzionata ad “andare avanti con il rafforzamento delle relazioni commerciali”. Il memorandum, del resto, è soltanto “una parte” in un contesto di più ampio respiro e di prospettive di lungo termine.
“Quello che conta in questa visita”, ha spiegato il ministro degli Esteri, “è rinforzare i rapporti fra Italia e Cina e continuare a essere presenti in un mercato così importante per il nostro Paese”.

Cina nostro primo partner in Asia

Con 34 miliardi di euro di interscambio nel primo semestre 2023, la Cina è il primo partner commerciale dell’Italia in Asia e riveste importanza primaria per le nostre imprese e prodotti. Negli ultimi cinque anni, il commercio bilaterale è aumentato del 42%, raggiungendo quasi gli 80 miliardi di dollari nel 2022.  “Abbiamo un partenariato strategico che va sostenuto”, ha detto il ministro degli Esteri, anche per rafforzare la presenza di “decine e decine di nostri imprenditori che sono qui” e favorire la crescita delle esportazioni verso la prima economia asiatica. “L’impegno del governo è quello di riequilibrare la bilancia commerciale con la Cina, anche al fine di migliorare le condizioni di accesso al mercato cinese”. All’ordine del giorno non c’è soltanto il futuro del memorandum sulla Via della Seta, ma grande attenzione è rivolta anche alle attività diplomatiche per la pace tra Russia e Ucraina: la Cina “può influire su Putin affinché torni a più miti consigli e si possa arrivare a una nuova stagione che porti a una pace giusta che significa libertà e indipendenza” per Kiev. Bisogna affrontare anche il delicato equilibrio della regione saheliana: “dobbiamo fare in modo che l’Africa sub-sahariana si stabilizzi. I colpi di Stato che si sono susseguiti mettono un po’ a repentaglio questa stabilità”, oltre le relazioni UE-Cina, la cooperazione in ambito G20 e ONU.

Preparare summit Meloni, Xi Jinping

Il ministro ha annunciato che l’Italia sta organizzando con l’Ice un grande evento per valorizzare le nostre esportazioni. La priorità è mostrate ai cittadini che “c’è un governo che lavora” e, infatti, il ministro degli Esteri è a Pechino proprio per aprire la strada al Presidente Meloni che, entro l’anno dovrebbe incontrare il Presidente Xi Jinpig e arrivare a una nuova determinazione sul memorandum. L’Italia è stata l’unico membro del G7 ad aver aderito alla Via della Seta, con il l’ex Presidente Giuseppe Conte che ieri ha polemizzato col Governo dicendo: “Noi non ci siamo pentiti di nulla”. Dal canto loro i cinesi vogliono fare un ultimo tentativo per evitare l’uscita degli italiani dal memorandum: “speriamo che l’Italia assuma una decisione razionale, senza interferenze esterne”, è stato scritto in più occasioni sul “Global Times”, organo di stampa del partito comunista cinese che ieri ha rincarato la dose: “il futuro dei legami economici bilaterali dipenderà in una certa misura dalla serie di interazioni tra le due parti a partire da questa visita”, ha scritto riportando le parole di Cui Hongjian, direttore del Dipartimento di studi europei del China Institute of International Studies che ha avvertito: “Se l’Italia viene portata fuori rotta dalle voci anti-cinesi e sceglie con rammarico di ritirarsi dalla cooperazione Belt and Road, il Paese rischia di perdere vaste opportunità.” L’interscambio commerciale ha raggiunto nel 2022 la cifra record di 77,8 miliardi di dollari, con 50,8 miliardi di dollari di merci cinesi esportate in Italia e 26,9 miliardi di dollari di prodotti italiani esportati in Cina, ma nei primi sette mesi del 2023 il dato di export appariva in calo di quasi dieci punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche perché il Cina questo 2023 si presenta malissimo: i dati macroeconomici di giugno relativi all’inflazione e ai prezzi alla produzione alimentano le preoccupazioni sui rischi di deflazione. L’indice CSI 300 della Borsa cinese ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con una perdita di circa il 7%.

La visita in Kazakistan

Dopo aver partecipato alla messa, fatta la comunione e chiacchierato con un gruppo di turisti, Tajani si è spostato alla tomba di Matteo Ricci, padre gesuita matematico e sinologo vissuto a cavallo fra il ‘500 e il ‘600 e considerato un precursore del dialogo interculturale. “Insieme a Marco Polo ha dato tanto alle relazioni fra il nostro mondo e quello cinese – ha detto il ministro ricordando l’illustre italiano – mi fa piacere che i cinesi abbiano questa grande considerazione di lui”. Oggi Tajani farà visita alla Città Proibita e al Museo Nazionale per la mostra ‘Autoritratti: capolavori della Galleria degli Uffizi’, per poi presenziare agli incontri istituzionali.
Domani, da Pechino, il Vicepremier raggiungerà Astana, dove incontrerà il Presidente della Repubblica del Kazakistan Toqaev e il suo omologo Nurtleu.  In occasione della tappa ad Astana, il Vicepremier inaugurerà la nuova sede dell’Ambasciata d’Italia.

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