martedì, 30 Aprile, 2024
Cultura

Dagli Usa tornano a casa centinaia di reperti saccheggiati

Anche un testo scritto da Cristoforo Colombo e stampato nel 1493

Duecentosessantasei vasi etruschi, monete e mosaici romani sono tornati in Italia dagli Stati Uniti dopo aver circolato tra collezionisti privati, trafficanti e mostre facendo girare milioni dollari e di sterline. Il loro valore complessivo è stimato in 30 milioni di euro. Sono stati recuperati dai Carabinieri del comando tutela patrimonio culturale dopo che erano stati trafugati durante gli ultimi decenni e venduti, illegalmente, tra Stati Uniti e Regno Unito. Recuperato anche un testo scritto da Cristoforo Colombo e stampato a caratteri mobili nel 1493, trafugato nel 1988 dalla Biblioteca nazionale Marciana di Venezia. Oggetti che abbracciano la storia d’Italia in un arco temporale che dall’età Villanoviana (IX/VIII sec a.C.) si allunga fino all’età romana imperiale (I-II sec d.C.) passando attraverso la civiltà etrusca (VII/IV sec. a.C.) e la Magna Grecia (V/III sec. a.C.). 

Cerimonia di restituzione a Manhattan

Per la restituzione all’Italia si è organizzata anche una cerimonia che si è svolta a New York nella sede della Procura Distrettuale di Manhattan, diretta da Alvin Bragg con l’Assistant District Attorney NY, colonnello Matthew Bogdanos e i colleghi di Homeland Security Investigations (HSI), con lo Special Agent in Charge di HSI, Ivan J. Arvelo. Per l’Italia il Console Aggiunto a New York, Cesare Bieller, il Comandante dei Carabinieri TPC, Generale di Brigata Vincenzo Molinese, a segnare il raggiungimento di un obiettivo eccezionale raggiunto grazie alla costante sinergia tra gli investigatori americani e i Carabinieri dell’Arte e il Dicastero della Cultura, guidato dal ministro Gennaro Sangiuliano. 

Grazie anche alla Menil di Houston

Oltre a 145 pezzi, parte della procedura fallimentare a carico del cittadino inglese Robin Symes, localizzati grazie alle indagini condotte dai Carabinieri del Comando TPC, tornano a casa 65 manufatti intercettati grazie alla “Menil Collection Museum” di Houston (USA) che era stata contattata da un collezionista e che mentre rifiutava l’offerta ha avvertito le autorità italiane. Tommy Napier, il portavoce della Collezione Menil di Houston, ha dichiarato all’agenzia AP che le offerte “erano state rifiutate e non hanno mai fatto parte della collezione del museo texano”. I reperti recuperati da Symes si aggiungono ai 750 pezzi che erano in possesso della società londinese Symes Ltd, che è in fase di liquidazione. 

Trattative del Ministero della Cultura

Buona parte degli oggetti storici sono stati recuperati a New York in un magazzino di Symes. L’ufficio di Bragg ha raccontato ad Ap che tra questi c’era un vaso apulo, risalente al 335 a.C., “di leggendaria bellezza” e perfettamente conservato, sequestrato a luglio da una collezione privata a New York. Il vaso era stato fotografato e incluso nel famoso “archivio” Polaroid di un noto commerciante italo-americano, che lo avrebbe passato a Symes, che poi avrebbe “riciclato il pezzo attraverso Sotheby’s London”. Altri oggetti includevano due dipinti di piastrelle etrusche provenienti da Cerveteri che risalgono al 440 a.C. Piastrelle saccheggiate negli anni ’80 e attraverso Symes furono vendute a due noti collezionisti di New York nel 1992 per 1,6 milioni di dollari. Collezionisti che poi restituirono i pezzi dopo che alcuni studiosi ne dichiararono la provenienza illecita. Il recupero e le restituzioni alle quali si è arrivati in questo agosto sono state il risultato di lunghe e complesse indagini dei Carabinieri italiani specializzati e di un lungo e complesso procedimento legale condotto al Ministero della Cultura.

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