giovedì, 2 Maggio, 2024
Lavoro

Crisi dei consumi, artigiani in allarme

Cna: “Riduzione della domanda, inflazione e credito, così le piccole imprese chiudono

Anche gli artigiani preoccupati dal calo dei consumi nel commercio e l’aumento dei costi del carrello della spesa. Un timore che spiega come dal commercio all’agricoltura, dai servizi alle piccole e micro imprese artigiane, l’economia è tutta interconnessa. Due i punti deboli, sottolineati dalla Confederazione: la caduta delle commesse di lavoro e la stretta sul credito che impedisce alle imprese di sopravvivere.

“Siamo preoccupati per l’ennesimo calo in volume dei consumi registrato dall’Istat a giugno”, evidenzia la Confederazione nazionale degli artigiani, “L’inflazione purtroppo gonfia solo le vendite in valore. Insomma, con la riduzione del potere di acquisto, le famiglie spendono di più per comprare di meno”.

Piccole imprese in sofferenza 

Se rallenta il giro d’affari per le piccole imprese il danno diventa di sopravvivenza. 

“Non è più allegra la situazione delle piccole imprese manifatturiere”, fa presente la Cna, “che soffrono la riduzione della domanda, e degli esercizi commerciali di prossimità che hanno visto crollare il proprio giro d’affari pagando più pesantemente delle grandi superfici l’impatto del caro prezzi”. 

L’appello a Panetta

Per la Confederazione è necessario arginare la crescita dell’inflazione, ridurre il costo del denaro e concedere credito alle imprese. 

“Il Governo deve cercare rimedi rapidi ed efficaci contro l’inflazione che in Italia a giugno rimane più alta della media dei Paesi più sviluppati. Rimedi che non deprimano la crescita dell’economia italiana, che mostra già segni di rallentamento. È arrivato il momento”, sottolinea la Cna, “che la Banca centrale europea pensi a bloccare l’aumento dei tassi d’interesse: lo ha chiesto proprio oggi il governatore designato della Banca d’Italia, Fabio Panetta”.

Riattivare i consumi 

Infine la ricetta per la Confederazione degli artigiani è riattivare gli stimoli alla domanda interna per investimenti e consumi, “utilizzando con celerità ogni strumento a disposizione”, propone la Confederazione, “Altrimenti, il rischio concreto per il nostro Paese è che la crescita, già prevista in decimali, possa ulteriormente pagarne le conseguenze”.

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