venerdì, 3 Maggio, 2024
Lavoro

Taxi, il Governo punta sulle nuove licenze. Associazioni in allarme. Il Codacons va in procura

Ultimo, e anche corposo ordine del giorno, prima della pausa estiva, per il Consiglio dei ministri di domani. Sono da approvare le tante desioni in uno o due decreti misti (“omnibus” è andato in disuso) dove dovrebbero convergere soprattutto le urgenze. Tra queste le nuove norme sui taxi che sono nel decreto “asset e investimenti” e sul quale hanno lavorato i ministri Salvini (Trasporti) e il ministro Urso (imprese e made in Italy). Ma il giro di tavolo potrebbe cambiare di molto le decisioni.

Il timore delle nuove licenze

Il nodo  taxi è una questione diventata imperitura, che gli altri governi si sono trascinata da decenni, che potrebbe anche richiedere l’intervento diretto, e di peso, della Presidente Meloni. In questi giorni è stata fatta girare un bozza delle nuove norme proprio per sondare le reazioni. Ma le associazioni dei tassisti preferiscono non sbilanciari fino a decisioni definitive. A mezza voce si dice che il decreto non è accettabile perché il previsto aumento delle licenze farà deflettere il loro valore.

La delusione dei Ncc

Le associazioni del noleggio con conducente (Ncc), sono uscite dall’incontro col ministro Urso sbattendo la porta: “solita calata di braghe da parte della politica italiana di fronte al tassismo”, hanno scritto Air e Anitrav “pur apprezzando l’apertura” e “l’atteggiamento propositivo” del Governo, fanno notare “che i taxi potranno raddoppiare la loro offerta mentre l’Ncc continuerà ad essere ingessato, sotto organico, per rispondere alla domanda attuale e a quella prevista per il Giubileo e le Olimpiadi”.

GdF, scattano le verifiche

Critiche anche Uiltrasporti che, per bocca del segretario generale Claudio Tarlazzi, gli interventi previsti “rischiano di creare solo caos” e scaricano le tensioni e i disagi nei territori. Una questione di mercato, concorrenza, servizio pubblico, abbastanza complicata e a cercare di marcare i tempi è intervenuta anche l’Antitrust.

“Non mancano i taxi”, “Ci sono solo i taxi”

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, proprio l’altro ieri, ha sguinzagliato il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza per “un’attività di verifica” a causa dei “pesanti disservizi” lamentati dai cittadini e riportati dalla stampa soprattutto dalle città di Roma, Milano e Napoli. All’attenzione particolare i tempi biblici di attesa, l’uso dissennato del tassametro, elusione dei pagamenti elettronici e troppa creatività con il Pos. Si capisce che, per l’Antitrus, il problema di fondo è “il sistema delle licenze a numero chiuso” che “ostacola le dinamiche concorrenziali e di mercato” che, alla fine, finiscono per ledere la qualità del servizio. Uritaxi risponde indirettamente con un sondaggio nella home del proprio sito, proprio sul gradimento del servizio nelle città capoluogo. In Italia l’83,7% degli utenti sarebbe soddisfatto. Prima Verona col 90,6%, seguita da Siena e Perugia.

Tariffe sotto controllo

Le città “sotto osservazione”; Roma, Milano e Napoli hanno percentuali, riespettivamente di 79,6, 83,5. 70,5%; la più bassa di tutte le città sondate.
Claudio Giudici, presidente di Uritax, dice di sentirsi “in una commedia dell’assurdo”, e aggiunge che “è incredibile che in una stagione dove i settori a prezzo libero” (aerei, alberghi, benzina, Ncc, mutui), con l’inflazione galoppante, “l’Antitrust apra un’indagine sul sistema taxi che, invece, ha una tarriffa amministrata e precisi obblighi di servizio rimessi al controllo comunale”. Se si organizzano grandi eventi, si congestionano le città con Festival di tutte le risme e spettacoli monstre, è chiaro che il traffico va in tilt: il problema, allora, non è che “mancano i taxi! Ci sono solo i taxi!”

Consumatori in procura

Intanto Codacons annuncia un esposto, alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di indagare i tassisti non solo per il reato di interruzione di pubblico servizio, ma anche per la possibile fattispecie di associazione a delinquere.

Interventi di Antitrust, Commissione e Corte Europea

La diagnosi è chiara ed è depositata agli atti da tempo. Il problema è la cura che il Governo deciderà, effettivamente, di adottare. Ma la cura sarà decisa domani, mentre per fare la diagnosi serve più tempo. Per questo l’intervento dell’Antitrust si puo’ leggere a supporto del Governo. Per non parlare della Commissione Europea che da anni tuona contro l’Italia perché liberalizzi il mercato e il mese scorso la Corte di Giustizia, interpretandoun caso sollevato da una giurisdizione di Barcellona, ha sentenziato scrivendo che le norme che impongono un numero massimo di licenze taxi sono illegittime. Lo sono qualora si motivano con l’obiettivo di proteggere il reddito dei tassisti o il valore delle licenze. Piuttosto per la Corte europea sarebbero motivazioni più accettabili l’aver raggiunto la buona gestione dei trasporti e del traffico o la protezione dell’ambiente.

La bozza fatta circolare

Domani, al tavolo dei ministri arriva la proposta, ma comuque varrà soltanto quello ne esce. Per ora si ragiona su un intervento che preveda un aumento delle licenze di taxi non oltre il 20% di quelle esistenti e anche un pacchetto aggiuntivo che i Comuni potranno distribuire sia a tassisti che a “sostituti alla guida”; cioè color che sostituiscono il titolare quando è in ferie o in malattia. E dovrebbero nascere anche le “licenze provvisorie” a tempo determinato, riservate soltanto ai tassisti; 12 mesi e poi scadono. Rinnovabili per una sola volta e che saranno acquistabili o anche regalate dai comuni a seconda delle necessità. Iter delle autorizzazioni semplificato e incentivi per il rinnovo delle auto più inquinanti. Soldi che dovrebbero trovarsi nel Fondo del Mimit dedicato proprio alla rigenerazione sostenibili del parco auto nazionale.
Per ora non pervenuti gli Ncc (i servizi alla Uber, per intenderci) che potranno fare affidamento soltanto sugli incentivi per l’auto verde.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Villaggio Coldiretti, a Napoli oltre mezzo milione di presenze

Valerio Servillo

La Comece: la promozione della donna non è legata alla promozione dell’aborto

Paolo Fruncillo

Valutazione del Misery Index di Confcommercio

Cristina Gambini

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.