sabato, 27 Aprile, 2024
Società

Università più competitive con più campus

La «protesta delle tende», ispirata da una studentessa del Politecnico di Milano, non si ferma nemmeno sotto il sole cocente di questa seconda metà di luglio. Gli universitari continuano a manifestare in tenda davanti ad atenei e istituzioni, contro il caro affitti.

La protesta degli studenti universitari è già da qualche mese sotto gli occhi di tutti, così come le tende accampate davanti alle sedi degli atenei, tuttavia, la crisi abitativa e la questione del “caro abitativo” è un fenomeno che non riguarda soltanto gli studenti universitari “fuorisede”.

I costi degli affitti, così come quelli dei trasporti e dei generi alimentari continuano ad aumentare, mettendo a dura prova soprattutto le famiglie degli studenti, ma non solo.

La protesta delle tende è stata accesa da Ilaria Lamera, una studentessa bergamasca di 23 anni del corso di Ingegneria ambientale al Politecnico di Milano. La giovanissima studentessa si è accampata davanti alla sede centrale dell’ateneo di Piazza Leonardo da Vinci, contestando i prezzi di una città in cui per una stanza singola si arriva a dover pagare fino a 900 euro mensili. La sua dimostrazione è stata poi ripresa dagli studenti fuorisede a Roma e in altre città universitarie dove pure è grave la questione del “caro affitti” come Firenze, Bologna e Pavia.

Purtroppo, la situazione rincari sembra destinata ad avanzare sull’onda dell’inflazione che a ben vedere nell’ultimo mese ha registrato un calo di crescita che lascia ben sperare. È necessario un intervento da parte del governo per aiutare gli studenti e, più in generale, le famiglie.

Nel frattempo, è evidente che gli accampamenti di tende davanti alle università di tutta Italia non possono essere la soluzione, bensì il segnale di una protesta contro canoni d’affitto che arrivano anche a 900 euro al mese per una stanza.

Studente americano fa il pendolare in aereo:
238 voli in un anno, pur di seguire le lezioni universitarie 

In attesa di interventi di natura strutturale che possano garantire il diritto alla casa e allo studio, come chiedono gli studenti universitari del «popolo delle tende» una soluzione tutt’altro che sostenibile arriva da uno studente d’oltreoceano. Uno studente universitario, piuttosto che pagare l’affitto, ha deciso di fare il pendolare in aereo. Ben 238 voli in un anno, pur di seguire le lezioni universitarie a Berkeley, Bay Area (a 16 km da San Francisco, California). Bill – questo il nome dello studente statunitense – ha fatto il pendolare tra l’aeroporto internazionale di Los Angeles (LAX) e l’aeroporto internazionale di San Francisco (SFO) almeno tre volte alla settimana.

Bill ha voluto condividere la sua esperienza su un forum di volo chiamato Fliertalk, illustrando ogni viaggio con foto e dettagli su partenze e arrivi.

In un’intervista alla stazione televisiva californiana KTLA Bill ha dichiarato: “Questa è probabilmente una delle cose più folli che ho fatto nella mia vita, e sono così felice di avercela fatta senza perdere alcuna lezione. Questo di per sé è un miracolo”.

Gli atenei si impegnano per rendere effettivo il diritto allo studio

Gli atenei italiani invece stanno dando prova di attenzione verso la protesta dei fuorisede e sono impegnati a rendere effettivo il diritto allo studio e riuscire ad attrarre e trattenere giovani talenti con conoscenze avanzate.

L’Università di Venezia Cà Foscari, già nel 2019 aveva firmato un protocollo d’intesa per il progetto «Venezia Città Campus». L’obiettivo è favorire l’offerta di alloggi a canone calmierato agli studenti universitari, in una città studentesca come Venezia che si inserisce in un quadro internazionale.

Nella città più iconica d’Italia, Camplus è presente con una residenza destinata a studenti. Frutto della partnership tra Camplus e Università Ca’ Foscari, il Camplus Santa Marta è il più grande studentato in città. Un complesso storico di fine ‘800 adiacente alla sede dell’ateneo.

UniCal 2.500 alloggi e 200 ettari di verde per accogliere studenti fuori sede

Anche l’Università della Calabria punta a garantire il diritto allo studio e per attrarre gli universitari mette a disposizione dei suoi studenti il campus più grande d’Italia, i Si tratta di una delle più grandi infrastrutture culturali e di servizi del Mezzogiorno che si estende su una superficie verde di oltre 200 ettari, tra le colline della valle del Crati, nell’area urbana di Cosenza e Rende.

Sono circa 2.500 i posti alloggio che UniCal mette a disposizione dei propri studenti, dislocati in 10 quartieri in gran parte all’interno del campus, ma anche nella zona residenziale di Rende. Le residenze universitarie sono strutturate in monolocali, camere singole o doppie, dotate di servizio portierato, wi-fi, lavanderia, spazi per lo studio cooperativo. E poi ci sono gli spazi comuni dotati di attrezzature multimediali, sportive e per il tempo libero, sono affidati all’auto-gestione di un comitato di studenti e sono liberamente fruibili per attività socio-ricreative.

L’Università della Calabria infatti è risultata essere la prima in Italia per Servizi agli studenti e nella categoria “I grandi atenei statali” (da 20mila a 40mila iscritti) è terza nella classifica 2023 delle università italiane elaborata dal Censis.

Liceale at Liceo Giulio Cesare di Roma e Speaker radiofonica at New Sound Level 90FM

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