giovedì, 2 Maggio, 2024
Salute

Salute: settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale

Dal 15 al 21 maggio si svolge la “Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale”, iniziativa promossa dalla World Action on Salt, Sugar and Health (WASSH). Tale associazione, che opera a livello mondiale da oltre 18 anni, si propone di migliorare la salute delle popolazioni attraverso la graduale riduzione dell’utilizzo di sale, fino a meno di 5 grammi al giorno, target raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS). L’obiettivo principale della Wassh è quello di sensibilizzare i Governi a realizzare una strategia volta a migliorare in tale contesto la salute della popolazione mondiale nonché di incoraggiare le aziende alimentari a ridurre il sale nei loro prodotti, considerato che circa tre quarti del sale consumato è già presente in cibi processati e confezionati; infatti, il consumo eccessivo di sale non solo favorisce un aumento della pressione arteriosa con conseguente incremento del rischio di insorgenza di gravi patologie cardio-cerebrovascolari, ma è anche stato associato a diverse malattie cronico-degenerative, osteoporosi e malattie renali. Inoltre, dal 2020 WASSH include anche un focus su zucchero e calorie in eccesso che mira a ridurre l’introito dello zucchero aggiunto ampliando così gli aspetti della riformulazione alimentare per favorire l’adozione di un’alimentazione più sana. WASSH dedica la settimana 2023 al tema “Abbandona il sale” per sensibilizzare soprattutto l’industria alimentare, ricordando a tutti di utilizzare meno sale a tavola. In particolare WASSH rammenta che si possono affinare le ricette preferite o crearne di nuove, ugualmente saporite con l’ausilio di spezie e di erbe aromatiche, optando per la riduzione del consumo di prodotti alimentari che possono contenere elevate quantità di sale (salse di soia, ketchup, condimenti per insalata, salumi, sughi pronti, cibi in scatola precotti). A livello globale Il consumo giornaliero di sale è in media circa il doppio della quantità raccomandata dall’OMS (sono stati stimati 10.78 g/die nel 2019); in Italia nel periodo 2018-2019 è stato riscontrato, attraverso la raccolta delle urine delle 24 ore in campioni di popolazione di età compresa tra 35 e 74 anni residenti in 10 Regioni, un consumo medio giornaliero di sale pari a 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, risultando quindi inferiore a 5 grammi al giorno. A tal proposito anche il Ministero della Salute in Italia, che promuove e tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo, attraverso il proprio portale istituzionale sottolinea ed invita le aziende alimentari, istituzioni e cittadini a proseguire nell’impegno per la riformulazione dei prodotti alimentari e il minor ricorso all’utilizzo del sale in cucina; l’obiettivo fissato dall’OMS nel Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche non trasmissibili 2013-2020, esteso al 2030, prevede una riduzione relativa del 30% del consumo medio di sale/sodio nella popolazione entro il 2025. A questo fine contribuiscono già da tempo sia il Programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, nel cui ambito sono stati siglati numerosi Protocolli d’intesa tra il Ministero della Salute e Associazioni di produttori di alimenti artigianali o industriali volti a ridurre il contenuto di sale in diverse categorie di prodotti alimentari; a riguardo l’attuale PNP 2020-2025 prevede una linea strategica di intervento, confermando così l’importanza dell’obiettivo nel contesto della promozione di una sana alimentazione per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. Tale obiettivo è stato già perseguito dalle Regioni con il precedente PNP 2014-2018, prorogato al 2019, attraverso lo sviluppo di iniziative comprendenti, tra l’altro, accordi intersettoriali locali e attività informative per la popolazione e formative per operatori connessi al settore alimentare.

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