venerdì, 29 Marzo, 2024
Energia

Ue: accordo provvisorio sull’aumento dell’energia rinnovabile

Aumentare il consumo complessivo di energia rinnovabile al 42,5% entro il 2030, con un ulteriore aumento indicativo del 2,5% che consentirebbe di raggiungere il 45% nei prossimi anni. È questo quanto prevede l’accordo provvisorio tra il Consiglio e il Parlamento Europeo. L’accordo provvisorio dà la possibilità agli Stati membri di scegliere tra un obiettivo vincolante di riduzione del 14,5% dell’intensità di gas a effetto serra nei trasporti grazie all’uso di fonti rinnovabili entro il 2030 o un obiettivo vincolante di almeno il 29% di quota di rinnovabili nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti entro il 2030.

Ciascuno Stato membro, dunque, contribuirà a questo obiettivo comune. L’accordo politico provvisorio dovrà ora essere approvato da entrambe le istituzioni nelle prossime settimane. “I negoziatori del Consiglio e del Parlamento hanno concordato in via provvisoria obiettivi settoriali più ambiziosi nei settori dei trasporti, dell’industria, degli edifici, del teleriscaldamento e del tele-raffrescamento” si legge in una nota. Lo scopo dei sotto-obiettivi è quello di accelerare l’integrazione delle energie rinnovabili nei settori in cui l’incorporazione è stata più lenta”. L’accordo provvisorio fissa un sotto-obiettivo combinato vincolante del 5,5% per i biocarburanti avanzati (generalmente derivati da materie prime non alimentari) e i carburanti rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e carburanti sintetici a base di idrogeno) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti. All’interno di questo obiettivo, vi è un requisito minimo dell’1% di combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti nel 2030.

L’accordo provvisorio prevede che l’industria aumenti il proprio uso di energia rinnovabile ogni anno dell’1,6%. È stato convenuto che il 42% dell’idrogeno utilizzato nell’industria debba provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica (RFNBO) entro il 2030 e il 60% entro il 2035. L’accordo introduce la possibilità per gli Stati membri di scontare del 20% il contributo degli RFNBO in uso industriale a due condizioni: se il contributo nazionale degli Stati membri all’obiettivo generale vincolante dell’UE corrisponde al loro contributo previsto; la quota di idrogeno da combustibili fossili consumata nello stato membro non è superiore al 23% nel 2030 e al 20% nel 2035. L’accordo provvisorio fissa un obiettivo indicativo di almeno il 49% di quota di energia rinnovabile negli edifici entro il 2030.

Prevede un aumento progressivo degli obiettivi rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, con un aumento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030. L’aliquota media annua minima applicabile a tutti gli Stati membri è integrata da ulteriori aumenti indicativi calcolati ad hoc per ogni Stato membro. L’accordo provvisorio rafforza anche i criteri di sostenibilità per l’uso della biomassa per l’energia, “al fine di ridurre il rischio di una produzione di bioenergia non sostenibile”. Applica un principio a cascata “per garantire che la biomassa sia utilizzata secondo il suo massimo valore aggiunto economico e ambientale”.

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