martedì, 19 Marzo, 2024
Motori

Unrae: “per mercato europeo sesto anno di fila in crescita”

Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA a dicembre le immatricolazioni di auto ammontano a 1.261.742 unità, con una crescita del 21,4% rispetto a dicembre 2018.

Nell’intero 2019, i volumi immatricolati raggiungono 15.805.752 unità, con una variazione positiva dell’1,2% rispetto al 2018.

“A dicembre, quarto mese consecutivo in crescita, il mercato auto europeo riporta un significativo incremento a doppia cifra (+21,4%), toccando i volumi più alti di sempre, complice anche il confronto con un dicembre 2018 negativo (-8,7%) – commenta Paolo Scudieri, presidente di ANFIA. Tutti i Paesi dell’area UE-EFTA hanno chiuso il mese con il segno positivo eccetto la Norvegia (-9,7%) e l’impennata delle immatricolazioni registrata da alcuni di essi – in particolare Francia, Svezia e Olanda, le ultime due in rialzo a tripla cifra – si giustifica con un’anticipazione degli acquisti dovuta all’annuncio di cambiamenti nella tassazione delle autovetture a partire dal 2020. Tutti e cinque i major market, che a dicembre rappresentano il 71,5% del totale immatricolato, segnano un aumento delle vendite: +27,7% Francia, +19,5% Germania, +12,5% Italia, +6,6% Spagna e +3,4% Regno Unito”.

“Anche grazie alla performance di dicembre, nell’intero 2019 le immatricolazioni hanno superato i 15,8 milioni di unità (+1,2%), toccando i volumi più alti dal 2008 dopo il livello record raggiunto nel 2007 (16,1 milioni di unità) – prosegue Scudieri -.

Per il mercato europeo, il 2019 è il sesto anno consecutivo in crescita, un risultato ottenuto grazie al recupero delle vendite nel 4° trimestre dell’anno (+11%) e nonostante un inizio d’anno debole a causa dei prolungati effetti dell’introduzione del test WLTP il 1° settembre 2018, del rallentamento dell’economia europea – in particolare nell’Area Euro – e dei fattori di incertezza del contesto internazionale – dalle tensioni commerciali con gli USA, alla frenata dell’economia cinese, alla Brexit e alle elezioni europee, fino alle evoluzioni della normativa europea sulla riduzione delle emissioni di CO2 delle nuove vetture e, in tempi più recenti, all’imminente blocco del processo decisionale nella struttura di appello dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Guardando ai cinque maggiori mercati, nel 2019 la Germania (+5%) ha registrato la crescita maggiore, seguita dalla Francia (+1,9%) e dall’Italia (+0,3%)”.

“Al contrario, sia la Spagna (-4,8%) che il Regno Unito (-2,4%) hanno visto un calo della domanda nell’anno appena trascorso. Le auto diesel vendute nell’anno in questi mercati segnano una flessione del 13,2% rispetto al 2018, con una quota di penetrazione del 32,7% – spiega il presidente di Anfia -. La contrazione delle vendite è a due cifre in Spagna (-26%), Italia (-22%), Regno Unito (-22%) e Francia (-11%), mentre risulta in controtendenza la Germania (+3,7%). Nel Regno Unito e in Spagna la quota di mercato delle auto diesel è inferiore al 30%, mentre l’Italia mantiene la quota più alta, 39,8%. L’Area dei nuovi Paesi membri (UE12) vale il 10% del mercato europeo, con un trend in crescita dal 2015 e un record di vendite nel 2019. Il 2019 può essere ricordato come l’anno in cui lo sviluppo sostenibile è entrato in modo preponderante nell’agenda delle istituzioni internazionali e nazionali. L’Unione europea ha preso una posizione netta sulla questione ambientale, ponendosi l’obiettivo di diventare il primo continente a impatto climatico zero: una sfida molto ambiziosa, che potrà essere vinta solo con un approccio di sistema, che coinvolga tutti i soggetti interessati, ma anche una delle opportunità più grandi del nostro tempo”. (Italpress)

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