Il rinvio della presentazione della nuova proposta del Nutriscore è una buona notizia per il nostro Made in Italy che rischia di essere ingiustamente penalizzato da un sistema di etichettatura ingannevole per i consumatori e con effetti potenzialmente molto pericolosi sulla salute.
“Ci auguriamo che il tempo porti consiglio. Pensiamo solo cosa significa lasciar credere che un cibo iperprocessato, frutto di processi di sintesi, possa essere considerato migliore di un’eccellenza come l’olio extravergine di oliva o il Parmigiano Reggiano. Il Nutriscore è un sistema contro cui il nostro Paese ha dato battaglia in tutte le sedi riuscendo a costruire solide alleanze con altri Stati”.
Così Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, commenta il rinvio al secondo trimestre del 2023 della presentazione della proposta di regolamento sull’etichetta nutrizionale fronte-pacco.
“Non ci stancheremo mai di dire che l’educazione verso una corretta ed equilibrata alimentazione si fa con l’educazione e non con divieti volti a criminalizzare singoli elementi che non fanno altro che spalancare le porte all’omologazione alimentare e a quelle poche multinazionali che pensano che il futuro del settore agroalimentare sia nei laboratori di chimica e non nella terra”, conclude Scordamaglia.