“Nonostante una buona ripresa produttiva ed una qualità eccellente del prodotto, il mercato dell’olio quest’anno ancora non decolla: gli acquirenti aspettano affinché il prezzo dell’extravergine italiano arrivi quasi al livello di quello spagnolo, le cisterne si riempiono e chi ne paga le conseguenze sono come al solito i produttori ed i frantoiani”.
Amareggiati è preoccupati, così i presidenti di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scannavino, e di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, esprimono il loro disappunto per la situazione che vive il mercato dell’olio in Italia nel momento più importante dell’anno per centinaia di migliaia di produttori che vorrebbero raccogliere il frutto del duro lavoro portato avanti in questi mesi.
“I produttori ed i frantoiani continuano a rappresentare l’anello debole della catena e questi comportamenti di certo non agevolano la ripartizione del valore tra tutti i protagonisti della filiera”, hanno rimarcato Scanavino e Sicolo, “Vendere un prodotto d’eccellenza ad un prezzo stracciato significa non rientrare nemmeno delle spese sostenute dagli agricoltori per lavorare i terreni, curare le piante e irrigare”. Segni di ripresa non ci sono e le aziende fanno ancora i conti con la stagione passata che ha segnato un disastroso momento di crisi.
“Dopo la disastrosa annata passata, la peggiore di sempre, questa bolla commerciale metterebbe definitivamente in ginocchio migliaia di famiglie ed un intero settore simbolo del Made in Italy “, hanno concluso Scanavino e Sicolo, “Per questo auspichiamo una ripresa delle contrattazioni per evitare il naufragio della campagna olivicola e porre rimedio a questa situazione prima che sia troppo tardi”.