venerdì, 19 Aprile, 2024
Agroalimentare

“Marchio città dell’olio” per riconoscere quello vergine

Per i cultori del nostro pregiatissimo olio extra vergine d’oliva, ma anche per chi è attento a una sana alimentazione che proprio sull’olio d’oliva poggia le sue fondamenta, esisterà una nuova certificazione per individuare quelli di vero pregio come la dicitura Doc per il vino. È nato, infatti, il “Marchio Città dell’Olio”, che sarà riconosciuto i Comuni che avranno aderito al progetto e sottoscritto la Carta degli impegni per la sostenibilità e il benessere. Un bollino di qualità concesso agli operatori economici italiani, quali aziende olivicole, frantoi, ristoranti, musei, oleoteche, agenzie di viaggio e tour operator, che daranno vita a vere e proprie Comunità dell’olio attive sui territori e impegnate a valorizzare la cultura olivicola in un’ottica green.

Un progetto per accrescere il valore storico-culturale-economico dell’extra vergine d’oliva

“Questo progetto ha l’ambizione – ha dichiarato Michele Sonnessa, Presidente delle Città dell’Olio – di trasformare il prodotto olio EVO nell’indicatore di qualità certificata di uno stile di vita e costruire comunità di cittadini attive sui territori che trovino in ANCO (Associazione Nazionale Città dell’Olio) e nel processo di ridefinizione dei valori dell’olio un’identità, una bandiera, un interlocutore per avviare/partecipare a progetti etici, sociali, culturali, imprenditoriali che riconoscono l’olivicoltura come settore strategico, in grado di generare valore per i territori di riferimento”.

Un atlante per i luoghi dell’olivicoltura

Ad aiutare a orientarsi tra le città che faranno parte della nuova rete è prevista anche la realizzazione di un atlante del Tour dell’Olio dal titolo “il nuovo EVO dell’olivicoltura: olio e ulivete come matrici di sviluppo sociale”. Le finalità dell’Associazione sono molteplici: aumentare il livello qualitativo dell’offerta produttiva e turistica e la salvaguardia del valore bio-culturale dell’olivicoltura; sostenere lo sviluppo della imprenditoria locale che deve crescere in armonia con le risorse del territorio e le loro identità storiche; valorizzare le produzioni tipiche locali; contribuire alla valorizzazione della qualità del prodotto olivicolo italiano con particolare riferimento alle produzioni a marchio D.O.P. e I.G.P.; promuovere lo sviluppo di una offerta integrata tra olio evo, cultura e turismo.

L’olio è prezioso non solo a tavola

L’olio extravergine di oliva ha caratteristiche estremamente salutari per il corpo umano, soprattutto se in assenza di residui chimici. “Dal punto di vista alimentare – spiega l’agronomo Michele Librandi – quello di qualità è fonte di una vasta gamma di biofenoli (tra cui idrossitirosolo, oleuropeina, ligustroside, tutte sostanze che hanno un elevatissimo potere antiossidante); di vitamina E (antiossidante che protegge le membrane cellulari dai radicali liberi); di acido oleico (acido grasso monoinsaturo che conferisce all’olio evo un’elevata resistenza alle alte temperature, rendendolo ideale anche per le fritture). Ma anche i suoi utilizzi extra alimentari sono molteplici.  Può essere usato come lenitivo, in caso di irritazioni cutanee o di arrossamenti, grazie allo squalene, una sostanza che fa parte del sebo e che mantiene idratata la parte superficiale dell’epidermide. Dona lucentezza e nutrimento a capelli, pelle e labbra. Ricordiamoci che già nell’antichità durante i giochi olimpici gli atleti usavano massaggiare i loro muscoli con l’olio. Infine, è un ottimo carburante per lampade e lubrificante per cerniere, ma per questi scopi è sufficiente l’olio cosiddetto “lampante”, purché sempre e solo biologico.

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