venerdì, 29 Marzo, 2024
Agroalimentare

Coldiretti: i prezzi vanno al massimo. Prandini: famiglie più povere e imprese a rischio fallimento

Il caro energia si scarica a valanga sul carrello della spesa con rincari che vanno dal 34% per il burro al 15% per le uova. Mentre il record dell’aumento spetta ai prezzi dell’olio di semi (+63%) per le difficoltà di importazione dall’Ucraina.

Guerra, energia e inflazione

È quanto emerge dallo studio della Coldiretti che ha stilato la black list degli aumenti sullo scaffale sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione ad agosto 2022, che con un valore del +8,4% ha raggiunto il record dal 1985 mentre i beni alimentari salgono addirittura del 10,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
“A far segnare i maggiori rincari sono i prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie che subiscono gli effetti dell’aumento dei costi energetici e di produzione alimentati dalla guerra in Ucraina, abbinati al caldo record e alla siccità, che”, sottolinea la Coldiretti, “costringono i consumatori a tagliare gli acquisti soprattutto tra le famiglie più deboli”.

La top ten degli aumenti

Tra i prodotti che fanno segnare il maggior aumento dei prezzi c’è infatti la margarina con un +24%, seguita dalla farina (+23%), il riso (+22%) e la pasta (+22%). Ma l’inflazione non risparmia neppure il latte conservato (+19%) né il prodotto simbolo dell’estate che sta finendo come i gelati (+18%), che precedono la carne di pollo, aumentata del 16% e le uova (+15%).

Rialzi e speculazione

Ma aumenti si registrano anche per le verdure fresche (+12%) e per la frutta (+8%), “anche per effetto delle speculazioni che”, denuncia la Coldiretti, “sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola. Il risultato è che gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura che crollano nel 2022 dell’11% in quantità rispetto allo scorso anno, su valori minimi da inizio secolo, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Cso Italy/Gfk Italia dai quali emerge che il consumo di frutta delle famiglie nel primo semestre del 2022 si è attestato a 2,6 milioni di tonnellate in quantità”.

I costi per le famiglie

Il balzo dei prezzi secondo una stima Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie italiane 564 euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell’effetto dell’inflazione scatenata dalla guerra in Ucraina, che colpisce soprattutto le categorie più deboli che riservano una quota rilevante del proprio reddito all’alimentazione.

Più povertà

Si rischia così di aggravare un trend che vede già oltre 2,6 milioni di persone costrette a chiedere aiuto per mangiare e che rappresentano, osserva la Coldiretti, la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di italiani.
“Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne”, calcola la Coldiretti, “dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari”.

Priorità salvare le aziende

“Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”, commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.

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