sabato, 20 Aprile, 2024
Economia

Trasporto e logistica, 9% del Pil in Italia

Si tratta di asset strategici che nel nostro Paese poggiano su eccellenze, come aziende di autotrasporto, porti ed interporti, soprattutto del Sud, il quale potrebbe, dunque, ricoprire un ruolo centrale nello sviluppo e nella ripartenza per quanto riguarda la logistica e le infrastrutture. A sostenerlo convintamente è l’associazione di categoria ALIS (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile) di riferimento in Italia e in Europa. ALIS conta, infatti, 1.900 realtà ed aziende associate, per un totale di oltre 220.000 lavoratori, un parco veicolare di oltre 190.000 mezzi, più di 142.000 collegamenti marittimi annuali, più di 165 linee di Autostrade del Mare, 205.000 collegamenti ferroviari annuali, oltre 190 linee ferroviarie e 52 mld di euro di fatturato aggregato.

Nonostante la crisi il settore è stabile

Una vasta compagine di compagnie armatoriali, società di autotrasporto, imprese ferroviarie, terminalisti, spedizionieri, aziende fornitrici di servizi di trasporto e logistica, interporti, ITS e – in qualità di soci onorari e partners istituzionali – porti, aeroporti, Università e centri di ricerca. “Nonostante il momento difficile e gli extra-costi derivanti da pandemia, rincari di energia e carburanti e carenza di figure professionali, il settore continua a dimostrare resilienza, forza e stabilità con l’obiettivo del benessere sociale ed economico di imprese, cittadini e famiglie italiane”, ha commentato il presidente Alis, Guido Grimaldi, durante la tappa catanese dell’evento annuale “Alis on tour, organizzato per valorizzare l’importanza strategica del trasporto e della logistica e, in particolare, la centralità del Sud nel sistema produttivo nazionale e nello scenario europeo.

In Sicilia crescita PIL superiore a quello nazionale, ma 1 giovane su 4 è disoccupato

L’impegno di Alis è concentrato prevalentemente nella promozione dell’intermodalità e le Autostrade del Mare in Sicilia, dove i grandi investimenti, come le navi ”ECO”, permettono di fare economia di scala, abbattendo i costi a beneficio delle aziende di autotrasporto – quindi dei cittadini insulari – e permettendo di accorciare le distanze geografiche ed economiche tra Nord e Sud. “Qui in Sicilia, dove si contano numerose imprese che rappresentano eccellenze nel trasporto, nel 2021 il PIL regionale è aumentato del +5,7%”, ha sottolineato il dato superiore a quello nazionale Grimaldi. Purtroppo permane nell’isola il problema della disoccupazione giovanile il cui tasso è ancora alto e si aggira intorno al 40%. “Troppe ancora sono le persone che non hanno lavoro e che non producono reddito”, ha detto il presidente. Per questo l’associazione, attraverso Its, Istituti alberghieri ed enti di formazione, oltre 600 stage e nuove assunzioni presso le aziende associate, ha cercato di attrarre i giovani verso un lavoro interessante e ben remunerato. Anche perché la mancanza di autisti e di marittimi è uno dei problemi più gravi del settore.

Aumentare il “Mare bonus” e ridurre i costi delle patenti

Ma qualcosa deve fare anche la politica. “Grazie alle Autostrade del Mare – ha proseguito Grimaldi – i nostri clienti hanno visto aumentare molto poco i prezzi rispetto alla committenza finale. Abbiamo dimostrato che grazie al nostro lavoro si sono ridotti di circa 2,2 miliardi i costi di esternalità. Abbiamo ridotto di 3,4 miliardi i costi di beni di prima necessità e di largo consumo. Questa riduzione non sarebbe mai esistita se non ci fossero state le Autostrade del Mare. E a fronte di tutto questo le grandi aziende del trasporto e della logistica hanno avuto ben poco dal Governo che sta per terminare”. Allo Stato il settore chiede di ridurre i costi di accesso alle professioni logistiche, come ad esempio le patenti per gli autisti, e di aumentare il “Mare bonus”, che serve alle aziende di autotrasporto siciliane a crescere e a essere più competitive, e ad aiutare le aziende che non si sono mai fermate.

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