venerdì, 19 Aprile, 2024
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Vigili deceduti, il dolore di Mattarella. S’indaga sullo scoppio

Le vittime avevano 47, 38 e 32 anni, erano tutti vigili del fuoco travolti e uccisi da una deflagrazione che ha distrutto una porzione abbandonata di un edificio a Quargnento in provincia di Alessandria. Nello scoppio sono rimasti feriti altri due pompieri e un carabiniere. Questo il drammatico post lanciato dai Vigili del fuoco alle due del mattino. “Quargnento (AL), esplosione intorno alle 2 in un edificio disabitato. Coinvolta la squadra intervenuta, due #vigilidelfuoco deceduti, un terzo disperso. Feriti gli altri due componenti e un carabiniere. Intervento in corso #5novembre”.

Ieri è stata una pesante, drammatica giornata di morte e lutto. Un episodio quello di Alessandria dai contorni di gravità estrema per le ipotesi che si sono andate man mano avvalorando, ossia quella di una azione dolosa. Lo scoppio non è stato accidentale. “Stiamo compiendo gli accertamenti volti a verificare l’eventuale dolo”, ha riferito il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Alessandria, Giuseppe Di Fonzo, “in altre occasioni la casualità è subito evidente, stavolta è diverso e non si può escludere l’ipotesi dolosa”.

Grande l’emozione nel Paese e le prime testimonianze di cordoglio sono arrivare dai vertici dello Stato e del Governo.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al prefetto Salvatore Mulas, capo dipartimento dei Vigili del fuoco un accorato messaggio: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso, durante un intervento in provincia di Alessandria, dei vigili del fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo. In questa dolorosa circostanza desidero esprimere a lei e al Corpo la mia solidale vicinanza, rinnovando il profondo sentimento di fiducia e riconoscenza per la generosa dedizione al servizio della collettività”. Stesso sentimento di cordoglio e riconoscenza quelli espressi dal presidente Giuseppe Conte.

“La morte di tre vigili del fuoco a Quargnento addolora tutta l’Itala. Il mio commosso pensiero alle vittime e un abbraccio alle famiglie e ai feriti. Solidarietà e pieno sostegno”, scrive Conte, “ai vigili del fuoco, eroi sempre in prima linea per garantire la nostra incolumità”.

Un grande senso di amarezza e dolore, è stato espresso dalla ministra dell’interno, Luciana Lamorgese,
“Provo un grande dolore”, ha sottolineato Lamorgese, “la dinamica va accertata, la magistratura sta lavorando. Ci sono accertamenti da fare”.

Le indagini che sono serrate e delicatissime, chiariranno questo episodio così grave ed insensato, nel frattempo le tre morti e i due feriti aggravano un già pesante bilancio degli incidenti accaduti nel 2019. Anno che si sta confermando come tra i più sciagurati con numeri impressionanti. Ad averlo ricordato proprio nei giorni scorsi è l’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil). Secondo i dati non ancora definitivi le morti sul lavoro accertate nel 2019 sono 704. La conta, con il caso di ieri dei tre vigili morti e dei due feriti di Quargnento, è così in drammatico aumento. Inoltre non si è ancora spenta la eco delle parole del presidente Sergio Mattarella che nel suo appello contro le vittime sul lavoro aveva sottolineato l’importanza della sicurezza di chi compie il proprio dovere e quelli dei vigili del fuoco è un dovere a tutela di tutti i cittadini.

“La sicurezza di chi lavora è una priorità sociale ed è uno dei fattori più rilevanti per la qualità della nostra convivenza”, aveva sottolineato il capo dello Stato appena due settimane fa nel messaggio inviato a Zoello Forni presidente dell’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil), proprio in occasione della 69esima edizione della Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro che si è tenuta a Palermo.

Il monito del Capo dello Stato, è stato chiaro: “Non possiamo accettare passivamente le tragedie che continuiamo ad avere di fronte”.

“Purtroppo le notizie di incidenti mortali continuano a essere quasi quotidiane. Alla scomparsa di un congiunto segue una grande sofferenza, anche e economica e sociale della sua famiglia”, aveva sottolineato Mattarella nel suo messaggio, “Ancor di più sono i feriti sul lavoro e non pochi subiscono invalidità permanenti con conseguenze fisiche e morali assai serie talvolta persino drammatiche”.

Sulle morti registrate sul lavoro ha fatto sentire la sua voce anche il segretario generale della Cgil, che ha parlato di “strage” con 17 mila decessi negli ultimi 10 anni. Così come il segretario della Uil Carmelo Barbagallo che ha chiesto di “fermare questa strage”. Stessa profonda preoccupazione per la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan che ha sottolineato come di è di fronte a “una strage terribile.

Come una guerra”. Per il presidente dell’Anmil, Zoello Forni è venuto il momento di cambiare strategia, “scendere in campo con nuove energie, lanciare un grande progetto per il Paese. Nessuno può ignorare la gravita di questi numeri né dimenticare che dietro ad ogni singolo incidente ci sono cause che potevano essere prevenute con adeguate misure di sicurezza, con la sensibilizzazione e la formazione, con i controlli e con tutti i mezzi che le norme ci offrono per evitare queste tragedie”.

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