venerdì, 26 Aprile, 2024
Attualità

Corridoi umanitari, domani riunione Onu. Putin: sanzioni, dichiarazione di guerra. Israele tenta una mediazione

Ieri sera Naftali Bennett è volato in segreto a Mosca. L’obiettivo è tenere un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina. La notizia è stata riferita dai media dello Stato ebraico. La conferma è arrivata poche ore dopo dal portavoce di Bennet. Israele si è offerto come mediatore del conflitto, Bennett ha avvertito gli Usa della sua missione.

In Ucraina le ultime ore sono state un susseguirsi di allarmi e disperazione in un crescendo di notizie contrapposte. Le accuse incrociate tra ucraini e russi sulla mancata evacuazione di civili in
fuga dalle città bombardare. Il blocco delle evacuazioni con uno spiraglio che forse arriverà domani quando si terrà una nuova riunione del Consiglio di sicurezza Onu sui corridoi umanitari. Il negoziato tra
russi e ucraini ieri si è tinto di giallo.I servizi segreti ucraini hanno ucciso un componente della squadra negoziale ucraina con l’accusa di tradimento. Sempre ieri sono tornate in primo piano i timori di
rischi di fughe radioattive. Nuove preoccupazioni sono sorte per l’avanzare dei militari russi – dopo l’assalto alla centrale nucleare di Zaporizhzhia -, verso un secondo impianto, Yuzhnoukrainsk, nella regione
di Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale.

Putin: sanzioni come guerra

Il tema sanzioni contro la Russia torna in primo piano. Con un intervento sull’argomento il presidente russo Vladimir Putin, evoca una guerra. “Le sanzioni contro la Russia equivalgono a una dichiarazione di
guerra”, ha sottolineato Putin, parlando ad un evento in vista della Giornata della donna, citato dalla Tass. Un ulteriore avvertimento Putin lo ha lanciato verso la Nato. “Se l’Ucraina entrerà nella Nato, ciò porterà allo scontro tra la Russia e l’Alleanza. La Russia considererebbe l’introduzione di un divieto di sorvolo sull’Ucraina da parte di qualsiasi Paese come una partecipazione al conflitto armato”.  Sull’avanzata russa Putin ha parlato di successi ottenuti. “Sono state distrutte quasi tutte le infrastrutture militari dell’Ucraina e
l’eliminazione della difesa aerea è stata praticamente completata”, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, “Tutto sta procedendo secondo i piani in Ucraina. Non ho dubbi che l’esercito russo
raggiungerà tutti i suoi obiettivi”.

Corridoi umanitari bloccati

La speranza di una evacuazione di donne e bambini dai corridoi umanitari si è dissolta tra un incrocio di accuse e smentite. Ieri per il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov “Ai corridoi umanitari aperti in Ucraina a Mariupol e Volnovakha, non si è presentato nessuno”. Versione contestata dalle autorità ucraine. “Stanno continuando a bombardarci e a usare l’artiglieria. E’ follia. Non c’è nessun cessate il fuoco a Mariupol e nemmeno lungo la strada”. gli accordi ha reso poi noto il ministero della Difesa ucraino “sono stati interrotti”.
Secondo quanto dichiarato dalla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk, “la Federazione Russa ha violato i suoi obblighi e sta bombardando la città di Volnovakha”. Versione totalmente diversa quella del ministro
degli Esteri russo, Serghei Lavrov: “Ci aspettiamo che l’accordo sui corridoi umanitari venga applicato e che ai civili venga consentito di lasciare l’Ucraina”. La fuga dei civili dalla città di Mariupol sarebbe
dovuta cominciare ieri mattina dalle 9 alle 14, poi il sindaco della città ha denunciato violazioni dell’accordo e annunciato che l’evacuazione è stata rinviata “per motivi di sicurezza” perché le forze
russe”continuano a bombardare Mariupol e dintorni”. scrive la municipalità. Lo staff di Medici senza Frontiere aveva fatto sapere che l’apertura dei corridoi umanitari annunciata da Mosca “ancora non è
avvenuta”. Con decine di migliaia di civili intrappolati nella città.

Niente cibo e medicinali

Circa il 90% della città di Volnovakha è stata danneggiata dai bombardamenti, riferisce il parlamentare Dmytro Lubinets. “I cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno
finendo il cibo”. Stessa drammatica situazione per la città di Mariupol, 450.000 abitanti, situata sul Mar d’Azov. Secondo le fonti locali, nella notte i russi hanno stretto l’assedio intorno alla città. “Per il momento stiamo cercando soluzioni ai problemi umanitari”, racconta in un appello il sindaco Vadim Boichenko,
“cerchiamo tutti i modi possibili per far uscire Mariupol dal blocco. La nostra priorità è l’istituzione di un cessate il fuoco in modo da poter ripristinare le infrastrutture vitali e creare un corridoio umanitario
per portare cibo e medicine in città”. La conquista di Mariupol permetterebbe ai russi di collegare le forze che hanno già preso i porti chiave di Berdiansk e Kherson, dalla già annessa Crimea con le truppe
separatiste e russe nel Donbass.

Nuova Centrale sotto assedio

Preoccupazione internazionale per l’avanzata delle truppe russe verso una seconda centrale nucleare. Si tratta dell’impianto di Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv, nell’Ucraina meridionale. Si tratta di un impianto composto da 4 reattori, dal quale ormai le truppe di Mosca si trovano a una trentina di chilometri. L’Aiea che ha assicurato che da Zaporizhzhia,non si è registrata “alcuna fuoriuscita di radiazioni”. Appare chiara, secondo gli esperti, la strategia di Mosca di assicurarsi il controllo dei centri che garantiscono la fornitura di elettricità all’intero Paese. La sola centrale di Zaporizhzhia, infatti, garantisce il 40%
della produzione di energia elettrica dell’intera Ucraina.

Il giallo della spia uccisa

Gli 007 ucraini uccidono un loro negoziatore. È accaduto ieri quando i servizi segreti ucraini (Sbu) hanno ucciso un componente della squadra negoziale ucraina. L’accusa secondo gli ucraini è quella di tradimento.
Le fonti sono i media di Kiev, Ukrainska Pravda, l’uomo è stato ucciso durante un tentativo di arresto. La notizia, che non ha avuto ancora una conferma ufficiale, è stata diffusa anche dall’agenzia di stato ucraina
Unian che rivela il nome del negoziatore accusato di essere una spia: si tratta di Denis Kireyev. un banchiere di grande esperienza. Secondo queste fonti, i servizi ucraini (Sbu) avevano prove del tradimento di Kireev, comprese sue intercettazioni telefoniche.

Lo stallo dei negoziati

A parlare di negoziati è il ministro russo, Lavrov: “Kiev tira per le lunghe. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sta prendendo tempo”, afferma il ministro degli Esteri russo, “perché aspetta un intervento
della Nato che risolva il conflitto con la Russia”.
“La delegazione russa era pronta già da venerdì sera per un nuovo round di colloqui con l’Ucraina”, afferma Lavrov, rimarcando poi che “nell’ottica diconsultazioni russe-ucraine gli interventi di Zelensky non infondono ottimismo”. Quindi il capo della diplomazia russa insiste: “aspettiamo informazioni dall’Ucraina sulla data per il terzo round di negoziati”. A rispondere è il consigliere del presidente ucraino, Podoliak che sottolinea, “la posizione della Russia è dura. La posizione dell’Ucraina è dura: quindi non saranno facili, ma ci saranno”.

L’analisi della Gran Bretagna

Ci sono stati meno raid aerei e di artiglieria nelle ultime 24 ore in Ucraina rispetto ai giorni precedenti, ma le forze russe continuano con tutta probabilità ad avanzare verso la città meridionale di Mykolayiv.
Ne è convinto il ministero britannico della Difesa che basa la sua analisi sugli ultimi aggiornamenti di intelligence. Lo riferisce la Bbc. In particolare la Difesa a Londra fa riferimento a una “realistica
possibilità”, che Mykolayiv venga comunque aggirata per dare priorità alla avanzata verso Odessa.

Francia, sicurezza siti nucleari

L’ufficio del presidente francese, Emmanuel Macron, ha riferito che Parigi proporrà presto misure concrete per garantire la sicurezza dei cinque principali siti nucleari in Ucraina. Le misure saranno elaborate
sulla base dei criteri dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Macron, riporta la nota della presidenza, è “estremamente preoccupato per i rischi per la sicurezza nucleare, la protezione e
l’attuazione delle salvaguardie internazionali derivanti dall’invasione russa dell’Ucraina”. Il presidente francese ha sottolineato che la Russia, “deve cessare immediatamente le sue azioni militari illegali e
pericolose” e “consentire alle autorità ucraine il pieno controllo su tutti gli impianti nucleari all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti del paese”. Inoltre Macron , ha esortato Mosca a consentire: “l’accesso libero, regolare e senza ostacoli al personale della struttura per garantire il loro continuo funzionamento sicuro”.

Papa esorta la Pace

“Chiediamo alla Regina della Pace di stendere su di noi il suo manto: sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da
ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!”. Così Papa Francesco in un tweet in ucraino e russo, pubblicato insieme all’immagine di un’antica icona mariana.

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