martedì, 23 Aprile, 2024
Attualità

Ritorno a scuola. Turi (Uil): sbagliato discriminare i ragazzi tra vaccinati e non

Dati incerti e un grido di “dolore” che arriva dalla scuola. La sintesi è del segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, che ricorda come il ritorno nelle aule sia condizionato da troppe scelte contraddittorie.

Situazione difficile

“Abbiamo sempre chiesto valutazioni su dati certi”, osserva Turi, “quei dati relativi al contagio nelle scuole e agli effetti della pandemia, che da due anni ancora non si conoscono.
 Sappiamo solo da ciò che arriva
dalle scuole, dalle situazioni reali, un vero e proprio grido di dolore”.

Incertezze e difficoltà

In merito alle misure varate dal Governo per il rientro in classe per la Uil ci sono troppe incertezze e difficoltà.
“Le nuove norme non aiutano certo a programmare e organizzare il lavoro e dare certezze a famiglie e studenti”, prosegue Turi, “restano irrisolti i nodi di fondo che andavano affrontati già da tempo, ma
evidentemente a maggioranza di larghe intese, con una maggioranza vasta e con fare decisionista, non è bastato il tempo di una partita per segnare solo all’ultimo minuto”.

La politica non ascolta

Le misure prese, a giudizio della Uil sono state il risultato di mediazioni che hanno portato all’unanimità, ma tuttavia sottolinea il responsabile scuola del sindacato, ci sono “pressioni di interessi diversi che non si piegano neanche alla realtà, non solo quella che rappresentiamo noi sindacati, ma anche quella di virologi e epidemiologhi, ignorati, come, in questa occasione il CTS stesso”.

Studenti discriminati

“Non riusciamo proprio a capire è perché si è voluto discriminare, nella popolazione studentesca, tra vaccinati e non”, sottolinea Turi, “dividendo e non unendo la comunità scolastica, ben sapendo che sarà
difficile se non impossibile con azioni legittime e trasparenti, sapere lo stato di vaccinazione dei ragazzi.
Le scuole saranno costrette ad arrangiarsi, come sempre in questa pandemia”.

Troppi annunci

“Il voto all’unanimità del Consiglio dei ministri”, conclude Turi, “non assottiglia il peso delle valutazioni di merito che per la scuola restano sempre diverse: da quelle annunciate a quelle messe in pratica,
alla realtà. Il sospiro di sollievo vale certo per la stabilità del governo, ma non certo per quello del sistema scolastico”.

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