giovedì, 28 Marzo, 2024
Società

La Croce di Papa Francesco nelle carceri italiane

Cresce l’attesa nel carcere di Paliano dove il 15 ottobre arriverà la “Croce della Misericordia”, benedetta lo scorso 14 settembre da Papa Francesco in occasione dell’udienza concessa alla Polizia penitenziaria, al personale dell’Amministrazione penitenziaria e della Giustizia minorile e di comunità in piazza San Pietro.

“La Croce che entra nella carceri non deve interpretarsi come messaggio di buonismo – spiega, in una nota,  don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane – ma deve invece essere percepita come un importante simbolo di fede che accompagna il detenuto nel riconoscere le sue responsabilità, attraverso una revisione critica del passato, ripetutamente compromesso con il male, cercando di vivere la carcerazione come un’opportunità di conversione e di pentimento”.

Secondo il sacerdote, sulle cui spalle ricade una grandissima responsabilità, quella, cioè, di coordinare l’attività dei religiosi che incontrano i detenuti negli istituti di pena italiani, “il Cristo, che varca le porte delle carceri, vuole portare nel cuore dei reclusi la vera libertà, affinché si convertano nel bene, e il bene possa vincere sul male. Entra bussando alla porta del cuore dei ristretti e con amore e tenerezza li ammonisce, invitandoli alla conversione. Cristo non tace di fronte al male, il suo è uno sguardo che ama e corregge”.

La Peregrinatio Crucis varcherà i molti luoghi di solitudine e di sofferenza, accompagnata dai cappellani, religiose e volontari per ricordare che “a nessuno è consentito di giudicare solo con la logica umana, perché tutti siamo deboli e peccatori”.

La casa di reclusione di Paliano è ubicata all’interno della storica Fortezza Colonna che sovrasta il paese. Qui, dunque, arriverà la Croce benedetta dal Santo Padre, accompagnata dall’ispettore Generale dei cappellani rappresenta un punto di riferimento, per i Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile, nelle relazioni con la C.E.I. e la Santa Sede. Don Raffaele Grimaldi ha ricopre questo incarico dal 1° gennaio 2017. Proveniente da oltre venti anni di esperienza nel Centro Penitenziario “Secondigliano” di Napoli.

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