giovedì, 25 Aprile, 2024
Economia

Fisco, la carica dei 900 emendamenti. Rottamazione, proroghe, allungamento di rate

Sulla riforma del fisco incombono a centinaia le richieste dei partiti. Gli emendamenti presentati al Senato al decreto legge sul Fisco sono infatti un assedio. Basta citarne il numero: 900 richieste tra le più svariate, con proroghe, aiuti alle società di calcio, una rottamazione quater per le cartelle fiscali. Poi rinvii di un anno, e rateizzazioni che coprono i prossimi due anni.

Fuga dal fisco

C’è in questa galassia di richieste un filo conduttore: la richiesta di tutti di far pesare meno il fisco, quindi tagli, incentivi, rateizzazioni e rottamazioni. L’idea rimane quella che il peso sia comunque ridotto. Con un paradosso. Secondo le ultime stime “prudenziali” nel magazzino fiscale dell’Agenzia delle entrate ci sono
800 miliardi di crediti che non sono più esigibili, o almeno buona parte di essi. Soldi che lo Stato non potrà riavere. Così in molti predicano una nuova strategia, rottamare di più per spingere il contribuente
moroso a pagare per evitare possibili sanzioni più dure.

La corsa a rottamare

L’idea della nuova rottamazione fiscale appare la più accarezzata dai partiti perché è quella che la stragrande maggioranza dei contribuenti vede con interesse e attenzione. Tra i 900 emendamenti in molti chiedono un ampliamento della rateizzazione dei pagamenti, così come includere dopo il 2019 anche il 2020 come anno tra i più nefasti ore l’economia nazionale e globale. Coprire l’intero 2020 significa in realtà ridimensionare tutte le altre iniziative messe in campo per riottenere le cifre non pagate. Nella corsa alla presentazione degli emendamenti alla Commissione Senato, hanno partecipato tutti i partiti. Sono ad
esempio 120 le richieste a firma del gruppo della Lega, circa 150 dal gruppo di FI-Udc, circa 140 dal Pd; ancora 150dal M5s. Dalla opposizione il gruppo di Fratelli d’Italia ne ha
presentati 180.
Così come c’è una corsa per far slittare i tempi dei pagamenti, Lega, Pd e FI hanno presentato emendamenti per una nuova proroga – dal 30 novembre al 31 dicembre – come scadenza per pagare le rate arretrate della rottamazione ter. Con gli stessi emendamenti si chiede anche uno spostamento di data per i versamenti di saldo e stralcio o in alternativa per spalmare il saldo in quattro rate trimestrali, con solo
la prima entro la fine dell’anno.

Proroghe delle proroghe

Dal gruppo di Fratelli d’Italia poi arriva una richiesta secca e di sicura presa, ossia la proroga dei pagamenti anche di quelli scaduti. Si potrà tornare a versare, secondo la proposta di F.d’I, solo al termine
dello stato di emergenza. Altro tema su cui si sono concentrati gli emendamenti è la riduzione delle tasse. Il Partito democratico propone la proroga del versamento Irap del 30 novembre al 31 gennaio 2022.
Mentre il gruppo di FdI chiede la proroga dell’Irap almeno fino al termine dello stato di emergenza.
Lega e la rottamazione Quater Per il leader del Carroccio Matteo Salvini, di fronte alle aumentate difficoltà di imprese e cittadini non c’è altro da fare che prevedere una ulteriore rottamazione, la Quater.
Il piano di rilancio delle rottamazioni fiscali vede protagonista anche il gruppo di Forza Italia che ha presentato un emendamento per una ulteriore rottamazione, prima firma quella della capogruppo Anna Maria Bernini.

Il colpo dei 5s

Una proposta ardita ma con una sua ragionevole valenza è quella del Movimento Cinque Stelle. In pratica per i mancati pagamenti potrebbero scattare delle agevolazioni con un ulteriore slittamento
delle date, in modo che sia più facile e meno oneroso versare. Nel dettaglio i 5s propongono l’estinzione agevolata dei debiti passati ossia quelli dovuti al fisco (tributari e non) entro il 31 dicembre
2020, spostando il tutto al 31 luglio 2022, con il pagamento delle somme in un’unica soluzione o massimo in 18 rate consecutive. Con un meccanismo soft, la prima e la seconda con un importo pari al 10% del
totale, da versare rispettivamente entro il 31 luglio e 30 novembre 2022. Le restanti 16 rate, di pari importo, scadrebbero il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere
dal 2023.

Aiuti per tutti

Nella girandola di richieste c’è un po’ di tutto. Tra gli emendamenti rispunta anche la reintroduzione del cashback, voluta dai 5s; mentre il Pd chiede un fondo per società di calcio professionistiche, per loro un
aiuto di 479,6 milioni di euro. La Lega vuole alzare il tetto della flat tax per i professionisti da 65 mila a 100 mila euro. Italia Viva chiede di eliminare la nuova formulazione del Patent Box così da tornare al
regime precedente, Fratelli d’Italia vuole cancellare la lotteria degli scontrini.

Una certezza

Tra le tante ipotesi di cancellazione, rottamazione o rinvio, c’è una certezza sollecitata dalla Commissione europea, ed è forse la più ragionevole tra tutte le modalità di pagamento, quella di cancellare il
canone Rai dalla bolletta della luce. Questo metodo di pagamento ci sarà fino al 2022, poi dal 2023 il canone sara posto fuori dagli “oneri impropri” dei costi dell’energia. Il canone della tv è in bolletta dal
2017 per decisioni del governo Renzi in chiave anti-evasione che però ne ridusse l’importo da 113,5 a 90 euro. Il canone in bollette elettrica ci sarà ancora per i prossimi 12 mesi, poi la cancellazione che arriva come prescrizione dell’UE per ottenere i fondi del Piano nazionale di ripresa.

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