Dall’ultimo studio dell’UNICEF sui disagi mentali dei ragazzi emergono numeri molto preoccupanti in relazione alla sanità intellettiva dei giovani. Secondo le ultime stime, infatti, più di 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni nel mondo convive con un disturbo mentale diagnosticato; tra questi 89 milioni sono ragazzi e 77 milioni sono ragazze. L’ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati.
Le risultanze del rapporto UNICEF
Numeriche che invitano a riflettere quelle contenute nel rapporto UNICEF “La Condizione dell’infanzia nel mondo – Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani”.
Continuando nell’analisi, nel mondo quasi 46.000 adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno – più di uno ogni 11 minuti – una fra le prime cinque cause di morte per la loro fascia d’età. In Europa occidentale diventa la seconda causa di morte fra gli adolescenti fra i 15 e i 19 anni, con 4 casi su 100.000, dopo gli incidenti stradali (5 casi su 100.000).
Nel Vecchio continente, infatti, la percentuale di problemi legati alla salute mentale per i giovanissimi è del 16,3%,rispetto al dato mondiale del 13,2%. Tra le nazioni con la percentuale più critica troviamo Spagna (20,8%), Portogallo (19,8%) e Irlanda (19,4%). Va leggermente meglio nei Paesi dell’Europa orientale: Polonia (10,8%), Repubblica Ceca (11%), Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia (11,2%).
Gli effetti della pandemia sulla salute mentale dei ragazzi
Secondo il rapporto in esame, bambini e giovani potrebbero sentire per molti anni a venire l’impatto del Covid-19 sul loro benessere. Secondo i primi risultati di un sondaggio internazionale condotto tra bambini e adulti dall’UNICEF insieme a Gallup in 21 paesi, circa 1 giovane su 5 tra i 15 e i 24 anni ha dichiarato di sentirsi spesso depresso o di avere poco interesse nello svolgimento di attività.
Secondo i dati, a livello globale, almeno 1 bambino su 7 è stato direttamente colpito dai lockdown, mentre più di 1,6 miliardi di bambini hanno perso parte della loro istruzione. L’interruzione della routine, dell’istruzione, delle attività ricreative, così come la preoccupazione per il reddito familiare e la salute, ha reso molti giovani spaventati, arrabbiati e preoccupati per il loro futuro.