venerdì, 19 Aprile, 2024
Cultura

Nuovo IMAIE, in scena i diritti degli artisti. Digitale e Direttiva Copyright

Nella quinta giornata della Festa del Cinema di Roma a salire sul palco sono i diritti degli artisti, di cui tanto si è discusso negli ultimi due anni.

Un forte sostegno è loro arrivato durante la pandemia dalla collecting NUOVO IMAIE, che ha preso parte al convegno “I diritti degli artisti salgono sul palco. L’impatto della Direttiva Copyright sul settore audiovisivo”, con il presidente Andrea Maccichè. Presenti in veste di relatori anche le senatrici Valeria Fedeli e Fiammetta Modena, il deputato Luciano Nobili, la doppiatrice Domitilla D’Amico e l’attrice Teresa Saponangelo.

Direttiva Copyright: a che punto siamo?

La Direttiva UE 2019/790 sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale è all’esame del Parlamento, e dopo il parere della Commissione potrà essere definitivamente adottata dal Consiglio dei Ministri. Parliamo di importanti novità per gli attori, e non solo: per la prima volta viene riconosciuto agli interpreti teatrali il diritto di percepire un equo compenso in caso di diffusione delle loro esecuzioni in TV o su piattaforma; viene attribuita la qualifica di artista al direttore del doppiaggio; viene assegnato anche agli attori il diritto di percepire un compenso ulteriore proporzionato agli incassi al botteghino e ai ricavi ingenerati dallo sfruttamento delle loro opere attraverso le piattaforme e in ogni altra forma di diffusione.

«L’Europa può fare molto, e molto per l’Italia – dichiara l’on. Nobile -. Noi siamo i maggiori player culturali, ma i singoli Paesi non ce la farebbero a ottenere risultati confrontandosi con competitor come gli USA e la Cina». Il lavoro dell’Ue, infatti, segna un enorme passo avanti, cercando anche di intercettare le nuove sfide legate al digitale.

«Il tema del rispetto della creatività per me è sempre stato fondamentale – afferma la senatrice Fedeli -. In Ue è stata molto contrastata questa direttiva, perché ognuno aveva la sua parziale visione. Ma il web ha cambiato troppe cose ed era necessario trovare un compromesso che non lasciasse indietro nessuno».

La Legge sul diritto d’autore che abbiamo oggi in Italia risale al 1941. Ci sono state delle tappe fondamentali: la Convenzione di Roma del 1961, la Legge n. 93/1992 che ha disciplinato il contributo per la copia privata, la Direttiva n. 90/2020 relativa all’equo compenso per gli attori cinematografici.

«Questo è il quarto momento importante – dichiara Andrea Miccichè -. L’UE con questa direttiva mira a ridurre il gap tra i guadagni delle piattaforme e quelli dei titolari dei diritti, perché c’è una sperequazione enorme. La Direttiva Copyright – prosegue – poggia su due gambe: l’art. 17, secondo cui i servizi di condivisione di contenuti online costituiscono pubblica utilizzazione, e la seconda gamba, dagli art.18 in poi, con cui si riconosce agli artisti una percentuale degli utili derivanti dall’utilizzazione».

Ad oggi, infatti, gli artisti sono chiamati fuori da ogni incasso legato alla commercializzazione. Con il recepimento della direttiva potranno sedersi al tavolo dei ricavi.

Digitale, un’opportunità da regolamentare

«È la prima volta che lavoro con un distributore importante come Netflix e come artista godo di questa ricchezza di mezzi e persone – riconosce Teresa Saponangelo -. Se ne può discutere, ma indubbiamente quello che oggi ci viene offerto è di gran lunga di più rispetto a dieci anni fa. Certamente vanno regolamentate, per tutelarci e per tendere alla qualità, ma le piattaforme sono un’opportunità». E dello stesso avviso è Domitilla D’Amico, la quale ammette che con l’arrivo delle piattaforme digitali il lavoro dei doppiatori è enormemente aumentato, un lavoro importantissimo, un’opera artistica a pieno titolo.

«Sarebbe un errore partire con il presupposto che si possa fermare il vento con le mani, o perdere delle opportunità – afferma la senatrice Modena -. Nel momento in cui il Parlamento dà un parere deve farlo guardando all’insieme, ma anche guardando avanti. Saper guardare avanti è un dovere. Abbiamo dovuto pensare a una legge che, non dico corresse veloce quanto il digitale, ma che fosse consapevole e per questo capace di fornire un paracadute», conclude.

Bisogna essere attenti e lungimiranti, poiché l’adozione di questa direttiva può mettere la creatività italiana nelle condizioni di essere competitiva nel mondo.

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