venerdì, 29 Marzo, 2024
Società

La chiesa sinodale raggiunga le periferie

Solenne celebrazione, fra canti e incenso profumato, hanno dato il via al Sinodo ecclesiale richiamando l’attenzione sul Kerigma della fede che fa capo al Risorto. Tutto bello e perfetto ma senza perdere di vista i lontani, i cristiani certificati ma lontanissimi anni luce nel mettere piede in chiesa, quelli che preferiscono la linea telefonica diretta con Dio senza passare dai sacramenti. Sinodo si, importante e necessario ma con quali mezzi, per arrivare dove, per proporre cosa e a chi? Uscire fuori, parlare al cuore di chi non ha più voglia neanche di porsi l’interrogativo se Dio esiste o meno. E sono tanti coloro che hanno preso il largo. Verità per verità.

È urgente un sinodo che si consumi nelle periferie, che entri nelle case dove la disperazione è solo l’inno celebrativo che si conosce e il silenzio e l’indifferenza hanno preso il posto della preghiera familiare. Ritornare a testimoniare con forza, fede, coerenza e follie  d’azione la bellezza di un Vangelo che se vissuto coerentemente bene stravolge la vita di tutti. Non sono importanti i mezzi per l’evangelizzazione ma la certezza che il contenuto (Il Vangelo) è sempre attuale e semplicemente  convincente di suo. Sono tanti i lontani, chi crede che possono fare a meno di tutti e di tutto e forse anche di Dio. La disperazione dilaga e non si possono chiudere gli occhi.

Le poesie, i sermoni sono belli perché mettono quella pace momentanea nel cuore di chi ascolta ma non sempre portano a una radicale conversione. È urgente una Pastorale della strada, del muretto, del buio che richiama la luce. Andare a trovare chi sta solo e sa che ancora, nonostante tutto, la regola del tornaconto domina su tutto e tutti. Una chiesa sinodale ci sta, ma solo se sa sporcarsi le mani e imbrattare il cuore dall’amarezza di chi fa i conti con l’indifferenza, la solitudine, il lavoro che non c’è, la raccomandazione che non arriva, la corsa al potere che logora i volti e non mette pace nell’animo di nessuno. Se solo si avesse la certezza che domani -come amava dire Madre Teresa- davanti a Dio porteremo solo la valigia della Carità, sicuramente tutto sarebbe diverso. Chiesa degli ultimi, chiesa di strada, chiesa che accoglie e indica Lui e solo Lui che è Via /Verità e Vita. Chiesa che agisce di più nella misericordia e nell’amore, che educa alla Verità e alla Giustizia, chiesa che ama i poveri e li ami veramente oltre la poesia e i sermoni che accarezzano il cuore ma non riscaldano l’anima.

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