venerdì, 26 Aprile, 2024
Economia

Riforma del fisco. Lunga lista dei reati fiscali: meno privacy, più controlli

L’Amministrazione pubblica può ampliare i suoi poteri di controllo e ridurre il perimetro della privacy. La decisione è passata sotto silenzio ma è prevista nella delega fiscale, legge che ha ottenuto il via libera dal Consiglio dei ministri che tuttavia, solo per la parte relativa al rivisitazione del catasto, ha infiammato il dibattito politico e innescato le rimostranze della Lega. Mentre il restringimento dei poteri interdittivi del Garante è passato pressoché sotto silenzio.

Privacy ridotta

Su molte questioni personali il cittadino non potrà invocare la privacy. Di fatto, si riconosce una priorità alla finalità del pubblico interesse rispetto a quella del trattamento dei dati personali. Da parte di un’amministrazione pubblica, come l’Agenzia fiscale, può essere consentito di visionare dati personali per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri. Stessa facoltà è stata estesa alle Autorità indipendenti così per una società a controllo pubblico o di un organismo di diritto pubblico, per loro sarà sempre consentito, se necessario, superare i paletti della privacy. Lo stop ai vincoli ha come obiettivo principale la lotta all’evasione fiscale, e contrastare i reati di natura finanziaria che oggi hanno caratteristiche molto complesse e in alcuni casi si avvalgono proprio di leggi sulla privacy che non consentono allo Stato di intervenire.

Caccia ai reati fiscali

La lista dei reati fiscali vecchi e nuovi da intercettare è ampia: falsi crediti, fuga di capitali all’estero, commercio elettronico, aiuti Covid e compliance, il capitolo delle cripto valute, del riciclaggio. La Guardia di Finanza e agenzia delle Entrate hanno concentrato la loro attenzione promuovendo una revisione congiunta delle analisi di rischio per contrastare frodi e illeciti tributari. Un metodo che ha permesso, ad esempio, di bloccare compensazioni indebite per 1,2 miliardi di euro. Con i nuovi poteri ci sarà la possibilità di effettuare maggiori e più efficaci controlli.

Pnrr verifiche rapide

Il decreto legge introduce una disciplina particolare anche per il Piano nazionale di Ripresa. Tutti i pareri dell’Autorità garante dei dati personali su riforme, misure e progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza dovranno essere forniti entro 30 giorni dalla richiesta. Una volta decorso invano questo termine, si potrà procedere indipendentemente dall’acquisizione del parere. Il che segnerà una svolta nei tempi accelerando pratiche, progetti e realizzazione delle opere. Nel decreto varato, infine, sono entrate anche le segnalazioni alla Privacy per la diffusione di immagini in caso di revenge porn.

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