venerdì, 26 Aprile, 2024
Economia

Bella (Confcommercio): incertezze per inflazione e pandemia. Ripresa verso il 6%

L’evoluzione della pandemia come fattore decisivo per lo sviluppo dell’economia. Ma la ripresa è in arrivo e toccherà il 6%. È la sintesi della Confcommercio per illustrare i dati della “Congiuntura di settembre”, che fanno emergere come famiglie e i consumatori sono ancora incerte su cosa fare. La parola che preoccupa in questa “Congiuntura” è inflazione che si attesta sul 3%. “Seppure nelle nostre stime il terzo trimestre si chiuderebbe con una variazione del 2,2% su base mensile”, sottolinea il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, “rendendo più probabile lo scavalcamento dell’asticella al 6% per la crescita del PIL nel 2021, le preoccupazioni riguardano la possibilità che nel 2022 un tasso d’inflazione attorno al 3% limiti la crescita dell’attività a partire da un rallentamento dei consumi”.

IL RALLENTAMENTO
Oltre alla inflazione c’è un altro dato che preoccupa.
Ad agosto l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), pur mostrando ancora una variazione positiva nel confronto annuo (+1,2%), segnala un rallentamento nella domanda di beni. “Il lento e graduale ritorno alla normalità è sottolineato da una crescita sostenuta esclusivamente dai servizi (+7,4%). Nonostante le positive “performance” degli ultimi mesi”, fa presente la Confcommercio, “la distanza con i livelli del 2019 rimane ampia: nei primi otto mesi del 2021 i consumi, nella metrica dell’ICC sono ancora sotto dell’11,3% rispetto a due anni fa, ma la forbice si sta rapidamente chiudendo”.

AUTO E CAMBIAMENTI
Ancora più complessa appare la situazione per il settore automobilistico, interessato da una profonda fase di cambiamento come il passaggio verso l’elettrico. Una cambio che “che crea non poche incertezze nelle famiglie, alla luce anche di un sistema d’incentivazioni e agevolazioni piuttosto discontinuo”, fa presente Mariano Bella, “Per quanto riguarda i servizi, nonostante le positive dinamiche registrate negli ultimi mesi, la distanza con i livelli pre-crisi appare profonda. Il confronto con i primi otto mesi del 2019 segnala ancora un gap del 29,1% – ma in costante riduzione -. Dati peggiori si rilevano per i servizi ricreativi, il trasporto aereo e per gli alberghi e i pubblici esercizi”.

IL PIL CRESCE
Il Pil, dopo la battuta d’arresto registrata ad agosto, spiega la Confcommercio, dovrebbe essere tornato a crescere nel mese di settembre, anche se al di sotto dell’1%. “Nel confronto annuo la variazione si attesterebbe al +6,5%”, calcola Bella, “Complessivamente si stima una crescita nel terzo trimestre del 2,2% rispetto al secondo e del 3,3% nel confronto su base annua, consolidando le attese di una crescita, nel complesso del 2021, prossima o superiore al 6%”.

LAVORO IN CRISI
Uno dei problemi per le imprese commerciali è quello del lavoro. Per la crisi scatenata dalla pandemia il settore ha perso 265 mila occupati.
“Sono piuttosto manifeste le difficoltà di parte degli inattivi a tornare sul mercato del lavoro”, conclude la nota congiunturale della Confederazione che spiega come la ripresa è già iniziata. “Ad agosto, in linea con il progredire del recupero della domanda, ha evidenziato un ulteriore miglioramento (+2,3% su luglio) raggiungendo il valore più alto dall’inizio delle serie storiche”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Famiglie e imprese, conti in rosso: necessari nuovi aiuti economici. La ripresa non è arrivata

Angelica Bianco

Il turismo riparte dall’estate

Giulia Catone

Confcommercio: “Consumi, bene l’automotive. Turismo da rivedere”

Francesco Gentile

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.