venerdì, 26 Aprile, 2024
500 milioni di Mediterranei

L’inte/g/razione mediterranea

UN’UNICA SOCIETA’ OSPITANTE, APERTA E INCLUSIVA

di Ernesto Marino

Mare Nostrum (Foto di Ernesto Marino)

 

L’azione della Macroregione Mediterranea attualizza spedita l’integrazione tra le culture dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Supportata  dalle risorse economiche, previste nella nuova Agenda per il Mediterraneo, esercita sul campo il suo ruolo, attiva strumenti e opportunità, finalizza tutto l’operato ad una convivenza multiculturale e rispettosa delle potenzialità proprie di ogni cittadino.
Sinergica alla politica UE per i paesi nel vicinato meridionale, ne attualizza i processi indicati con iniziative mirate ai territori dei paesi partner e nello specifico volte a definire in modo organico le priorità strategiche nei confronti di Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia.
La Macroregione Mediterranea recepisce i 5 settori d’intervento previsti nell’Agenda per il Mediterraneo e li trasferisce sui territori con una visione ambiziosa e trasformativa; promuove un concetto di società con al centro la cultura del rispetto per i diritti universali dell’uomo e della sua dignità, l’uguaglianza e la non discriminazione, dove l’etnia e la diversità è risorsa culturale e la pari opportunità un indicatore per la totale attualizzazione delle capacità umane.

La Macroregione Mediterranea, consapevole del mandato ricevuto dall’UE, attualizza le  linee guide, svolge la funzione di motore per  alimentare l’interazione inclusiva e la coesione tra le società.  Un’azione resa possibile operativamente grazie a  progetti e collaborazioni sui territori e tra le persone che li abitano, che diventano artefice di uno stimolo continuo per la realizzazione di collaborazioni fra diversi popoli e culture, uniti intorno al bene comune. La Macroregione Mediterranea con i suoi quattro pilastri modula la cultura e il dialogo interculturale intorno alle grandi sfide globali, quali la prevenzione e la soluzione dei conflitti, l’integrazione dei rifugiati, la lotta all’estremismo violento e la tutela del patrimonio artistico culturale. Centrale diventa l’intervento sulla categoria dell’essere umano, non più straniero, ma cittadino a cui indirizzare interventi socio-educativi e politiche sociali finalizzate al dialogo interculturale, in una società multietnica. Il “manuale sull’integrazione per i responsabili delle politiche di integrazione e gli operatori del settore”, pubblicato dalla Commissione europea diventa utile ad orientare nella comparazione con realtà formative differenti dalla propria. Utile anche a svelare nuove chiavi interpretative in quei paesi dove risulta essere presente un modello diverso dal proprio e diventa necessario  ripensare le proprie modalità di approccio all’Intercultura e alla convivenza.

Attenzione particolare alle interazioni culturali conseguenti al fenomeno migratorio collegato al mondo del lavoro, portatore di un nuovo modello socio-culturale, che richiede interventi oltre le dimensioni di solidarietà. L’interazione è un processo utile se finalizzato ad integrare persone, famiglie, associazioni e imprese, dove l’interazione tra le culture passa dall’attuazione di politiche educative, sociali ed economiche, attente alle condizioni di vita dei migranti e dei loro figli (le seconde generazioni) e rispettose delle cultura di origine. L’integrazione trova la sua attuazione nella società ospitante, intesa come unica società mediterranea, aperta e inclusiva,  attenta alla vitalità delle popolazioni e delle culture in movimento e pronta ad utilizzare strumenti, prospettive e intenzioni differenti nel rispetto delle diversità.

La Macroregione Mediterranea ha preso in consegna questi nuovi assetti geopolitici ed economici, come risultato da un silenzioso mutamento cominciato secoli addietro con l’apertura della politica coloniale europea che, pur con fenomenologie nuove, continua a perpetuarsi oggi con le politiche economiche. Fenomeni fluidi ed in rapida espansione per l’esplosione delle tecnologie informatiche e dei media, lo smantellamento delle barriere doganali e l’estensione del potere politico ed economico delle grandi multinazionali. La Macroregione Mediterranea a pieno titolo è inserita in questo fenomeno per gestirne  le emergenze, tenendo in conto i fattori come le caratteristiche religiose, le caratteristiche socio-antropologiche, le condizioni politiche ed economiche che incidono sulle mutue relazioni tra gruppi interculturali.

Dopo anni di incertezza da parte dei singoli governi nazionali nella gestione e nel dare risposte adeguate alle esigenze di popoli in movimento, la Macroregione Mediterranea sovviene in aiuto, stimola sicurezza e certezza operativa e contestualmente integrazione e norme condivise a sostegno ai milioni di persone coinvolte.

  • https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_21_426
  • https://mediterranean-macroregion.eu/strategy-eusmed/

 

TERAPIA DEL DIALOGO INTERCULTURALE

di Eleonora Palumbo

Foto di Borrelli, Bracaglia, Iavovissi, Lancia, Magliocchetti

 

L’articolo di Miriam Tripaldi su L’inte/g/razione della Macroregione Mediterranea ha stimolato  un fiorire di riflessioni sul tema,

partendo dall’idea che la Macroregione Mediterranea è lo strumento istituzionale per esprimere quel “crogiolo di culture diverse ma unite del Mediterraneo”.

La Macroregione Mediterranea, infatti, “sta sviluppando la coscienza della realizzazione del bene comune sulla base di comuni origini”.

Proponiamo, pertanto, sul tema dell’inte/g/razione mediterranea i contributi di Eleonora Palumbo, Ernesto Marino, Vincenzo Esposito, Nicola Vorraro, Filomena Vozza e Cristina Florenzano.

Le Macroregioni promuovono e sviluppano azioni in campi di interesse comune come quelli dell’economia, dell’ambiente, dell’energia, della salute, dei trasporti, dell’istruzione, della cultura, della lotta alla criminalità, della ricerca, dell’innovazione, della tutela dei minori, dell’assistenza sociale e del turismo, quindi, si occupano dell’essere umano a tutto “tondo”, e la stessa Macroregione Mediterranea, dunque, considera i cittadini nella loro interezza, fondando i propri principi sul rispetto del pluralismo dei popoli e delle culture del Mediterraneo.

La Macroregione Mediterranea favorisce l’intreccio tra la tradizione e la modernità della cultura mediterranea e implementa il dialogo tra le diverse civiltà e culture che si affacciano sul Mare Nostrum.

Il dialogo interculturale all’interno dell’area geopolitica e geoculturale del Mediterraneo è oramai possibile grazie alla nascita della Macroregione Mediterranea, la quale favorisce l’integrazione delle culture attraverso una stretta cooperazione fra tutti i Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo e una profonda interazione dialogica fra essi e la società civile.

Tra gli obiettivi della Macroregione Mediterranea ci sono l’interazione e l’integrazione delle culture del Mediterraneo e, quindi, la gestione delle relazioni interculturali all’interno di società ormai pluralistiche.

La Macroregione Mediterranea gestisce con successo questa diversità in quanto tiene conto di fattori come le caratteristiche religiose, le caratteristiche socio-antropologiche e le condizioni politiche ed economiche che incidono sulle mutue relazioni tra gruppi interculturali.

Un altro punto di forza della Macroregione Mediterranea è la flessibilità a differenza del GECT, cioè del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale introdotto dal Regolamento Europeo e che riguarda un quadro giuridico con strumenti normativi abbastanza rigidi.

La Macroregione Mediterranea, per quanto riguarda l’interazione e l’integrazione delle culture mediterranee, considera tre percorsi nel contesto dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum e concretizza il superamento delle diversità valorizzando i punti comuni.

Il primo percorso è quello del multiculturalismo ed avviene quando gli individui si sentono al sicuro nel loro contesto di vita e sono in grado di accettare i portatori di una diversità, quando invece si sentono minacciati tendono a respingere tali diversità.

Il secondo è il percorso del contatto ed avviene quando ci sono, appunto, contatti dovuti all’interazione dialogica tra i vari individui culturalmente diversi, essi si confrontano e arrivano così in modo più semplice e più facile ad una accettazione reciproca.

Il terzo percorso è quello dell’integrazione ed avviene quando le persone appartenenti a gruppi di minoranza etnica si identificano e sono socialmente connesse sia con la loro cultura di origine sia con la società più ampia in cui vivono e, in tal modo, raggiungono un notevole stato di benessere generale.

Quando gli individui attribuiscono un alto valore al mantenimento della propria cultura di origine ed evitano l’interazione dialogica con altri gruppi, allora parliamo di “Separazione”, se c’è invece disinteresse per l’identità culturale, c’è la ricerca dell’interazione con la cultura dominante e, quindi, parliamo di “Assimilazione”.

Quando sia il mantenimento culturale sia l’interazione con altri gruppi sono valorizzati c’è effettiva “Integrazione delle culture”.

La Macroregione Mediterranea punta al concetto che la diversità culturale è un bene sia per la società che per i singoli membri e tutti i gruppi, anche attraverso la tolleranza, possono ottenere relazioni armoniose.

La ricerca, gli interventi socio-educativi e le politiche sociali della Macroregione Mediterranea portano a promuovere maggiori opportunità di mutuo contatto interculturale.

Le tradizioni culturali riguardano i sistemi simbolici, le credenze religiose, le consuetudini normative, i valori politici, modi e usanze locali, tutte ereditate da una storia intensa e ricca di confronti, mentre la modernizzazione riguarda, invece, la rivoluzione in campo tecnologico e informatico, l’industrializzazione, la burocratizzazione, la secolarizzazione, la libera economia di mercato, la proclamazione dei diritti dell’uomo e il grande uso dei Social.

Le profonde lacerazioni nell’area mediterranea e i forti contrasti tra tradizione e modernità vengono superati dalla Macroregione Mediterranea attraverso una permanente transazione dialogica che favorisce l’integrazione delle culture mediterranee anche attraverso l’educazione alla diversità.

La Macroregione Mediterranea, dunque, essendo una forma di governo tecnico rafforzata ed innovativa dell’Unione Europea, spinge, quindi, ad una cooperazione dei paesi mediterranei verso processi di democrazia partecipata, inoltre, accelera, mediante l’interazione dialogica e, grazie anche ai suoi progetti, l’integrazione europea dei paesi del Mediterraneo, la loro cittadinanza europea e la loro integrazione a livello multisettoriale.

I paesi del Mediterraneo che hanno interessi e problematiche comuni, ad esempio l’immigrazione, si impegnano a trovare risoluzioni proprio grazie all’intervento della forma di governo rafforzata della UE, appunto, la Macroregione Mediterranea.

Nascono in questo modo le condizioni propizie per un connubio delle diversità culturali nel quale si sviluppa piena libertà di coscienza.

Con la Macroregione Mediterranea parte un grande processo di valorizzazione dell’area mediterranea che affonda le proprie radici nelle matrici culturali tipiche dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum.

Grazie alla Macroregione Mediterranea l’area dei paesi mediterranei non è più solo la culla e il crocevia della civiltà, della storia, della cultura del Mediterraneo, ma è oramai diventata uno spazio di contatto, di interscambio, di rispetto, di convivenza sinergica, ove si voglia, di integrazione, di effettiva Oikos greca nella quale vige la visione aristotelica del vivere insieme.

La Macroregione Mediterranea crea e promuove, così, la condizione in cui gli uomini sviluppano una serie di strumenti e opportunità utili al miglioramento delle proprie condizioni di vita e di benessere sociale, grazie anche al coinvolgimento dei giovani, promovendo corsi di formazione o seminari sulla diversità culturale, mirando alla diffusione di film di autori mediterranei e alla creazione di canali multilingue sui satelliti mediterranei.

 

Bibliografia:
– Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale (Gentium);

– Testo di una lezione sul tema “Mediterraneo” Macerata 2016 (M. Bray);
– Educazione scuola “Il dialogo tra i popoli e le culture nell’area Euro – Mediterranea”;
– “La cultura che unisce le due sponde del Mediterraneo” di A. Cecere;
– “Lumi sul Mediterraneo ” Jouvence 2019.
– Istituto di culture mediterranee (no profit).
– Ideologia multiculturale (Berry 2006).
– Dialoghi mediterranei, n.31, maggio 2018.
– Relazioni interculturali nel contesto mediterraneo: il contributo della psicologia di Musso, Inguglia, Lo Coco.

 

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Mediterraneo da remare #PlasticFree fa tappa nelle Marche a Grottammare

Giulia Catone

Nel 2022 record di profughi nella Ue

Francesco Gentile

Meloni: “Sono conservatrice, ma parlo con tutti per il bene dell’Italia”

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.