giovedì, 25 Aprile, 2024
Ambiente

Piano straordinario aste fluviali, 3.200 controlli dell’Arma Forestale

Il Rapporto Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia del 2018 definisce a rischio il 91% dei Comuni italiani con oltre il 16,6% del territorio nazionale mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni. Al riguardo l’Arma Forestale ha promosso nel primo semestre 2021 un Piano straordinario di monitoraggio e controllo delle aste fluviali intensificando le azioni di polizia forestale, idraulica ed ambientale, con particolare riguardo al rispetto dei regimi vincolistici e alla repressione del fenomeno dell’abusivismo edilizio nei fiumi, torrenti e aree golenali ad elevato rischio idrogeologico presenti nelle Regioni a statuto ordinario. La campagna controlli ha interessato le seguenti aste fluviali classificate a rischio di alluvioni: Tevere (Umbria e Lazio), Aniene, Velino (Lazio),Reno e Savio (Emilia Romagna), Magra (Liguria), Calore, Sarno e Volturno (Campania), Tronto (Marche), Basento (Basilicata), Brenta e Bacchiglione (Veneto), Ticino e Serio (Lombardia), Crati (Calabria), Po, Tanaro e Dora Riparia (Piemonte), Arno (Toscana), Idro e Lato (Puglia), Pescara (Abruzzo), Tronto (Abruzzo e Lazio), Trigno (Molise). Questa attività di controllo del territorio ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico, rientra tra le competenze dell’Arma Forestale ed è volta a ridurre sia i potenziali pericoli per la cittadinanza derivanti da frane, alluvioni e smottamenti, che a tutelare il territorio e l’ambiente da attacchi speculativi di tipo urbanistico-edilizio. Nel corso delle verifiche svolte sia nei fiumi che nei reticoli idrografici minori, il Comando Carabinieri Tutela Forestale, avvalendosi delle oltre 800 Stazioni disseminate sul territorio nazionale, in collaborazione col Comando Carabinieri Tutela Biodiversità e Parchi e con il NOE, ha effettuato 3.200 controlli e accertato 281 illeciti penali, individuato 296 autori di reati in danno all’ambiente, eseguito 78 sequestri penali, elevato 161 sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 250.000 euro. La tipologia dei reati contestati spazia dall’abusivismo edilizio agli abusi paesaggistici alla deviazione di acque e modificazione dello stato dei luoghi e alle sanzioni per invasione di terreni demaniali.

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