venerdì, 26 Aprile, 2024
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2 milioni di cinghiali. Poco efficaci le doppiette. Pronti vaccini contraccettivi

L’appuntamento è per oggi alle 9 a Roma in piazza Montecitorio, dove Coldiretti e altre Associazioni pronte a “scatenare la più grande protesta mai realizzata prima nella Capitale”. Il problema sono i cinghiali.

Per le imprese i cinghiali sono una piaga di devastazioni furiose Per i cittadini rappresentano un pericolo che diventa grave per ciclisti, motociclisti e chi è al volante. Per gli animalisti la proliferazione incontrollata è colpa dell’uomo. In Italia sono stati immessi esemplari importati, per lo più dalla Serbia. Cinghiali di stazza enorme è prolifici: gli esemplari adulti raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri.

 

Coldiretti, rischi mortali

La Confederazione nel febbraio scorso esultò per il via libera all’abbattimento con “la storica sentenza della Corte Costituzionale” che permetteva di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, altri cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate. La caccia però non ha prodotto i risultati auspicati.

 

Gli studi

Uccidendo gli adulti di cinghiale s’innesca una risposta compensativa nella fertilità: gli esemplari aumentano di numero e ne cresce la dispersione. La destrutturazione della popolazione comporta l’aumento del tasso riproduttivo, la riproduzione precoce delle femmine e un maggior tasso di dispersione tra i giovani.

C’è poi la mano dell’uomo che per paradosso ha favorito la crescita con sistemi a kit di pasturazione e dispersione del cibo per avere a disposizione esemplari da cacciare nelle vicinanze di residenza.

 

I predatori

Due specie sono in grado di abbattere i cinghiali, il lupo che attacca i cuccioli e quando può i cinghiali adulti. E l’orso prima di andare in letargo per incrementare le scorte di grasso. In un Appennino che si spopola gruppi di lupi scendono sempre più a valle per predare i cinghiali. Questi ultimi, tra l’altro con l’abbondanza di cibo che riescono a trovare vicino le abitazione, sono diventate specie domestiche, con il rischio di trovare nei dintorni delle case oltre ai cinghiali anche i lupi.

 

Cosa fare?

Le doppiette sono scarsamente efficaci e anche un pericolo. Servono miratori scelti, che sappiano muoversi in territori intricati e accidentati, ma soprattutto in aree dove la presenza umana è notevole. Per gli animalisti prendere esemplari vivi per lasciarli in aree venatorie come facili bersagli ai cacciatori o dati in pasto ai cani, è una pratica spregevole con risvolti penali.

La ricerca punta su metodi incruenti, esistono i vaccini che possono bloccare la procreazione. L’unico farmaco approvato in Italia è l’Improvac, ma la durata è di soli tre mesi. Ora c’è la possibilità di utilizzare un farmaco Europeo, il Gonacon, vaccino di nuova generazione, è un contraccettivo con singola somministrazione capace di durare da 4 ai 6 anni successivi. Ma non c’è ancora l’autorizzazione. Anche qui un paradosso, per gli animalisti, non si vogliono toccare gli interessi dei cacciatori.

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