Un amico, un costruttore delle istituzioni e custode della democrazia. Lo salutiamo con affetto e riconoscenza per averlo conosciuto come persona e come leader. Caro Franco grazie per la tua amicizia e insegnamenti.
Un amico, un leader tenace, un maestro in politica, nelle istituzioni, nel dialogo costruttivo. Aver vissuto con Franco Marini più di una stagione politica, aver condiviso progetti e percorsi nel grande solco della Dc e di formazioni moderate e centriste è un motivo per me di grande soddisfazione. La sua morte riempie di tristezza quanti hanno avuto modo di conoscere la persona e il politico, che in Marini era un tutt’uno, per affabilità, per genio positivo e intuito. In Abruzzo suscitava tra amici, avversari politici e nei cittadini una identica carica di simpatia. La sua capacità di ascolto, di vicinanza ai problemi delle persone così come il far parte dei vertici della Repubblica, rappresentava la sua caratura e talento di uomo delle istituzioni. Marini era sempre di una modestia disarmante, un suo modo per non far pesare le capacità e le sottigliezze dell’uomo politico della Prima Repubblica.
Nella sua persona non c’era ombra di arroganza e di risentimento, conosceva le regole della politica anche quelle più amare. Come leader del sindacato Cisl aveva maturato una grande passione per i problemi della gente comune, come presidente del Senato ha svolto sempre quel ruolo tenace di costruttore di dialoghi e custode dei valori della democrazia. In Abruzzo negli incontri politici aveva la capacità di trovare sempre il modo di portare la regione ad essere protagonista. La sua passione erano i monti e l’essere stato Alpino, orgoglioso delle sue origini e della sua storia di persona comune che ha dovuto lottare da giovane per l’affermazione del suo territorio e per i valori della Patria.
Non c’era argomento politico e civile che non l‘appassionavano, le sue armi migliori sfoderate con gli amici erano la pipa e uno sguardo penetrante, un linguaggio comprensibile a tutti. Non era Franco Marini per le astrusità della politica, era una persona consapevole che stare vicino alla gente significava immedesimarsi nei loro problemi e vita quotidiana. In molti oggi nella ex Dc lo piangono e lo ricordano con grande affetto. È vero aver conosciuto una persona così speciale è stata una fortuna. Nei ricordi rimane la sua vocazione alla costruzione del bene comune, alla crescita di tutti. Era davvero un antidoto agli egoismi, ai narcisismi futili degli uomini di potere, non amava gli arroganti, e quelle scaltrezze ciniche che spesso segnano la cattiva politica. Amava la politica come sintesi di ideali e fatti concreti.
Rimane un maestro e un uomo mite. Una persona delle istituzioni e della gente comune. Dobbiamo tutti molto a Franco Marini. Lo saluto con affetto, con una grande stima e con la tristezza di aver perso un amico caro a cui potevi chiedere un consiglio e una stretta sincera di mano.