mercoledì, 9 Luglio, 2025
Esteri

Trump cambia rotta: più armi a Kiev. Roma prepara la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina

Ue, 1 mld a Zelensky. Von der Leyen: "Inaccettabile il sostegno della Cina alla Russia". Kiev, nella notte abbattuti 34 droni russi su 54

Donald Trump ha sorpreso osservatori e alleati annunciando ieri, durante una cena ufficiale alla Casa Bianca con Benjamin Netanyahu, un nuovo e massiccio invio di armi all’Ucraina. Dopo mesi di ambiguità, il presidente statunitense ha dichiarato apertamente la propria delusione verso Vladimir Putin: “Sono deluso, francamente, che non si sia fermato. Kiev deve essere in grado di difendersi. Ora stanno subendo attacchi durissimi”. Il Pentagono ha confermato il cambio di passo con una nota ufficiale: “Su indicazione del presidente Trump stiamo inviando ulteriori armi difensive all’Ucraina per garantirne l’autodifesa. Le spedizioni rientrano nella nostra strategia globale ‘America First’”. Tra gli impegni presi, anche la consegna immediata di dieci intercettori Patriot, promessi direttamente da Trump al presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un colloquio telefonico. Secondo fonti riportate da Axios, il capo della Casa Bianca avrebbe inoltre garantito supporto nel rafforzamento della difesa aerea ucraina. Da parte sua Zelensky avrebbe promesso a Trump la sostituzione dell’ambasciatrice ucraina a Washington, Oksana Markarova, considerata troppo vicina ai democratici. I due leader avrebbero discusso personalmente i possibili candidati secondo il Financial Times. Sul piano militare, Kiev ha comunicato ieri mattina di aver abbattuto 34 dei 54 droni russi lanciati nella notte, tra cui diversi Shahed di fabbricazione iraniana. L’attacco ha colpito almeno cinque località, ma l’aeronautica ucraina ha parlato di “risposta efficace” grazie all’uso combinato di intercettori e sistemi di guerra elettronica.

Reazione di Mosca

Il Cremlino ha risposto con toni apparentemente concilianti. Il portavoce Dmitri Peskov ha affermato di “apprezzare gli sforzi del presidente Trump per avviare negoziati diretti tra Mosca e Kiev”, auspicando un rilancio delle relazioni economiche tra Stati Uniti e Russia. Ma il gelo non si è sciolto. Dmitri Medvedev, vicecapo del Consiglio di sicurezza russo, ha liquidato le parole di Trump come “l’ennesima altalena politica americana”, aggiungendo: “Noi dobbiamo continuare a perseguire gli obiettivi dell’operazione militare speciale, senza badare ai cambi d’umore di Washington”. A rincarare la tensione, è arrivata anche la dichiarazione del viceministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko, secondo cui “la Russia deve prepararsi al peggio” di fronte al riarmo dell’Alleanza Atlantica. Grushko ha invitato a “non fare affidamento sull’incompletezza dei piani NATO, ma rafforzare con calma le capacità difensive russe”.

Ue: 1 mld a Kiev

In parallelo, l’Unione Europea rilancia il proprio sostegno. “Questa settimana erogheremo un altro miliardo di euro all’Ucraina nell’ambito dell’iniziativa Era”, ha annunciato il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis, sottolineando che il totale dei fondi europei versati a Kiev ha già raggiunto quota 8 miliardi. “L’Ucraina non sta difendendo solo se stessa, ma tutta l’Europa”, ha detto Dombrovskis. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha invece rivolto parole dure alla Cina, accusandola di “favorire l’economia di guerra russa” e di “non rispettare i principi del commercio internazionale”. “Il sostegno incrollabile di Pechino a Mosca è inaccettabile”, ha affermato al Parlamento europeo. Le dichiarazioni arrivano poche ore dopo che il presidente Zelensky ha imposto sanzioni a cinque aziende cinesi accusate di fornire componenti per droni impiegati nei bombardamenti su Kiev. “Durante l’attacco del 4 luglio – ha spiegato il consigliere presidenziale Vlasiuk – nei resti dei droni Shahed abbattuti sono stati trovati componenti di fabbricazione cinese”.

Conferenza per la ripresa dell’Ucraina a Roma

L’Italia, da parte sua, si prepara a ospitare la Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina, in programma a Roma il 10 e 11 luglio. L’evento – organizzato congiuntamente da Italia e Ucraina – vedrà la partecipazione di quasi cento Paesi, decine di organizzazioni internazionali, 2500 aziende, e numerose realtà della società civile. “Ricostruire l’Ucraina è un dovere e un’opportunità di crescita condivisa”, ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, annunciando la presentazione della Rome Declaration for Science, Research and Innovation in Ukraine, un’iniziativa promossa insieme al Ministero dell’Università e con l’adesione dell’UNESCO. Tra i temi in discussione alla conferenza: il sostegno alle PMI, lo sviluppo locale, il rafforzamento delle riforme per l’ingresso nell’Unione Europea e gli investimenti internazionali per la ricostruzione. “Sarà un passo importante per riportare speranza a un popolo che resiste da oltre tre anni”, ha dichiarato Tajani, ricordando che il costo stimato per la ricostruzione supera i 500 miliardi di euro.

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