Ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato un pacchetto di provvedimenti che segna un punto di svolta in tre ambiti strategici per il Paese: la gestione dei flussi migratori, la riforma della Pubblica amministrazione e la definizione di un quadro normativo per la decarbonizzazione dell’industria e la sicurezza energetica. Nel decreto flussi per il triennio 2026-2028 il governo fissa a 500mila il numero di ingressi regolari di lavoratori stranieri, con un’attenzione particolare a colf, badanti e stagionali e con quote aggiuntive destinate a profili ad alta qualificazione. Il disegno di legge sul merito nella Pubblica amministrazione introduce criteri di misurazione delle performance basati su indicatori qualitativi e quantitativi, collegati a percorsi di carriera trasparenti e selezioni per l’accesso alla dirigenza. Infine, lo schema di legge delega in materia di carbon capture and storage, idrogeno e riduzione delle emissioni di metano getta le fondamenta per l’attuazione degli impegni assunti con il Green Deal europeo.
Decreto flussi
Il decreto flussi assegna alle regioni e alle associazioni datoriali il compito di segnalare al Ministero del Lavoro le esigenze reali di manodopera. Su questa base il governo stabilisce contingenti annuali, rimodulabili in caso di scostamenti significativi fra quote autorizzate e assunzioni effettive. Le quote ordinarie si destinano a colf e badanti, figure chiave per l’assistenza domiciliare a anziani e persone con disabilità, e a lavoratori stagionali nei settori agricolo, turistico e alberghiero, dove la domanda supera di gran lunga l’offerta di lavoro nazionale. Per favorire l’immigrazione regolare, il testo prevede intese bilaterali e multilaterali con i Paesi di origine e di transito. Le intese contemplano l’erogazione di formazione professionale nei Paesi partner, il supporto alle procedure documentali e incentivi economici per le imprese italiane che acquisiscono personale attraverso canali regolati. L’obiettivo dichiarato consiste nel combattere il ricorso alle reti clandestine e ridurre lo sfruttamento lavorativo, grazie a uno scambio tempestivo di informazioni fra autorità italiane e straniere. Il decreto contiene anche una via preferenziale per l’ingresso di professionisti con competenze elevate in ingegneria, tecnologie informatiche e ricerca. Le imprese interessate possono richiedere quote aggiuntive, con tempi certi per il rilascio dei visti e l’iscrizione agli albi professionali. Le associazioni di categoria avevano segnalato a lungo l’urgenza di attrarre talenti esteri, soprattutto in ambiti dove la formazione nazionale non basta a soddisfare le richieste di mercato.
Dipendenti pubblici

Nella stessa seduta il Ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha ottenuto l’approvazione definitiva del disegno di legge sulla misurazione e valutazione delle performance dei dipendenti pubblici e sullo sviluppo di carriera. Il provvedimento, sostenuto dalla Conferenza Unificata dopo il via libera preliminare di marzo, sostituisce un modello amministrativo di tipo burocratico con un sistema orientato agli obiettivi e ai risultati. Per ciascun dipendente la contrattazione dei traguardi avviene con criteri misurabili e tempi certi, mentre alla valutazione del merito si collega la partecipazione a bandi per incarichi dirigenziali. I funzionari con almeno cinque anni di servizio accedono a una selezione che prevede prove pratiche, relazione motivata del dirigente sovraordinato e giudizio di una commissione indipendente composta da sette esperti. Gli incarichi temporanei durano fino a tre anni; l’assegnazione definitiva alla dirigenza richiede un ulteriore periodo di osservazione quadriennale e il superamento di una nuova valutazione, nel rispetto dei principi di trasparenza e imparzialità. Le norme trovano applicazione anche in Regioni, province e comuni, incluse le autonomie speciali di Trento e Bolzano, con adeguamenti ai rispettivi ordinamenti.
Ambiente

Parallelamente il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha illustrato lo schema di disegno di legge delega dedicato alla cattura e allo stoccaggio dell’anidride carbonica, alla regolazione del settore idrogeno e all’adeguamento al Regolamento UE 2024/1787 sulle emissioni di metano. Il provvedimento, collegato alla legge di bilancio 2025-2027, ha l’obiettivo di fornire certezze normative agli operatori del settore e di accelerare gli investimenti nelle tecnologie essenziali per la decarbonizzazione dei comparti industriali più complessi. Per la Ccs si prevede un iter autorizzativo semplificato con garanzie ambientali chiare. Nel settore idrogeno si adottano standard di sostenibilità lungo tutta la filiera, dalla produzione al trasporto fino all’utilizzo in settori strategici come i trasporti e l’industria pesante. Il monitoraggio delle emissioni di metano diventa obbligatorio nelle infrastrutture esistenti, con l’introduzione di soluzioni tecnologiche capaci di ridurre le dispersioni.
I tre provvedimenti approdano ora alle Camere. Il decreto flussi attende la firma del Presidente della Repubblica per entrare in vigore prima della stagione delle assunzioni stagionali, mentre i testi sulla Pubblica amministrazione e sulla transizione energetica seguiranno l’iter parlamentare con procedura d’urgenza.