Si alza il livello dello scontro tra il governo e la Regione Toscana sul delicato tema del fine vita. Nel corso del Consiglio dei Ministri tenutosi ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, l’esecutivo ha deciso ufficialmente di impugnare la legge regionale toscana che disciplina l’accesso al suicidio medicalmente assistito, approvata a febbraio 2025 dopo un iter legislativo durato circa un anno. La legge, la prima nel suo genere a livello regionale, era stata presentata come proposta di iniziativa popolare con il sostegno di oltre 10.000 firme raccolte dall’Associazione Luca Coscioni, realtà da anni in prima linea nella battaglia per i diritti civili e la libertà di scelta sul fine vita. Dopo il passaggio in Commissione Sanità, il testo era stato votato a maggioranza dal Consiglio regionale toscano con l’appoggio di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Gruppo Misto-Merito e Lealtà, mentre si erano espressi contro Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
A motivare il ricorso del governo sarebbero dubbi sulla legittimità costituzionale della normativa, con particolare riferimento alla competenza esclusiva dello Stato in materia di ordinamento penale e ai limiti delle Regioni nella regolazione di pratiche che toccano il diritto alla vita e alla morte. Ma dalla Toscana, la reazione non si è fatta attendere.
Rabbia Giani
“Esprimo profonda delusione per la decisione del governo”, ha dichiarato il Presidente della Regione Eugenio Giani. “La nostra legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili”. Giani ha poi sottolineato come il provvedimento sia stato pensato in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, la quale stabilì (nel caso di Marco Cappato e di Dj Fabo) che il suicidio medicalmente assistito può essere considerato lecito in presenza di specifiche condizioni, tra cui la volontà libera e consapevole della persona, la sua patologia irreversibile, e il ricorso a cure palliative già avviate. La Consulta invitava il Parlamento a legiferare sul tema. Ma da allora, il vuoto normativo permane.
“È paradossale”, ha proseguito Giani, “che invece di lavorare a una legge nazionale attesa da anni, il governo scelga di ostacolare chi si impegna ad attuare quanto stabilito dalla Corte. Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”.
Un Consiglio dei Ministri denso
Oltre all’impugnazione della legge sul fine vita, il Consiglio dei Ministri ha approvato una serie di importanti provvedimenti. Tra questi, il decreto legislativo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, annunciato dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “Con questo provvedimento si aggiunge un tassello importante per la promozione della cultura del rispetto e per la tutela dei ragazzi. Le famiglie avranno maggiore responsabilità e le vittime potranno contare su strumenti di aiuto efficaci, incluso un numero verde dedicato”.
Il Governo ha anche varato una profonda riforma dell’accesso al corso di laurea in Medicina, come annunciato dalla Ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Addio al test d’ingresso unico: dal prossimo anno accademico gli studenti inizieranno il corso con un semestre libero, basato sulle materie fondamentali (Chimica, Fisica e Biologia), e solo al termine di questo periodo verranno selezionati per proseguire sulla base del merito accademico. “Non più quiz generici, ma vera formazione universitaria. È una svolta storica per il diritto allo studio e una risposta concreta al fabbisogno di medici del nostro sistema sanitario nazionale” le parole della Bernini.
Autonomia fiscale e semplificazione
Nel pacchetto di decisioni del Cdm, è stato approvato anche il diciassettesimo decreto attuativo della riforma fiscale, con misure che rafforzano l’autonomia tributaria di Regioni ed enti locali. Lo ha illustrato il Viceministro all’Economia Maurizio Leo: “Il decreto semplifica la riscossione dei tributi regionali e locali, introduce incentivi all’adempimento spontaneo e premia i comuni virtuosi nella lotta all’evasione. È una visione di Nazione che valorizza i territori e rafforza il patto tra Stato e cittadino”. Tra le novità l’introduzione dell’avviso di accertamento esecutivo per le Regioni, la semplificazione della gestione della tassa automobilistica, e la fine del cosiddetto “dumping fiscale” sulle imposte provinciali di trascrizione. Per i Comuni, ci sarà maggiore proporzionalità nelle sanzioni Imu, Tari e altre imposte locali, e un modello unico telematico per la dichiarazione Imu.
Nomine e emergenze
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha annunciato la nomina dell’Ammiraglio Giacinto Ottaviani a Direttore Nazionale degli Armamenti. Infine, su proposta del Ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il Governo ha deliberato la proroga dello stato di emergenza per la siccità in Sicilia per altri 12 mesi. Il provvedimento, che non comporta nuovi oneri per la finanza pubblica, punta a completare le misure straordinarie già finanziate con 48 milioni lo scorso anno.