Il primo maggio profuma di primavera, convivialità e tradizioni contadine. Con l’arrivo del sole e temperature miti, quasi un italiano su tre (30%) ha deciso di approfittare della Festa del Lavoro per godersi una giornata all’aria aperta, tra gite fuori porta, picnic e passeggiate, spesso all’insegna dell’enogastronomia locale. A dirlo è l’ultima indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione del 1° Maggio, che racconta un Paese pronto a ritrovare il contatto con la natura… e con la tavola. Il cibo, infatti, resta il grande protagonista della giornata, e tra grigliate con gli amici e pranzi all’aperto, spicca un abbinamento semplice ma intramontabile: fave fresche e pecorino. Un rituale popolare che, nato nel Lazio, ha ormai conquistato tutto il territorio nazionale, diventando il piatto simbolo della festa. Nonostante una stagione segnata da maltempo e caldo anomalo che ha anticipato la maturazione delle fave, la qualità del prodotto – secondo Coldiretti – è buona, e la domanda resta alta.
Accanto alle fave, i protagonisti indiscussi sono i formaggi pecorini, espressione di una biodiversità casearia che attraversa tutta la Penisola. Sei sono quelli a Denominazione di Origine Protetta (DOP): il Pecorino Romano, tipico di Lazio, Sardegna e provincia di Grosseto, dal gusto sapido e deciso; il Pecorino Sardo, nelle versioni dolce e maturo, con una gamma di sapori che va dalla delicatezza all’intensità; il Pecorino Toscano, più dolce, con pasta morbida e gusto equilibrato; il Pecorino Siciliano, forte e aromatico, uno dei più antichi d’Italia; il Pecorino di Filiano, eccellenza lucana; e il Pecorino Crotonese, che rappresenta la Calabria con la sua consistenza compatta e il sapore marcato.
I pecorini che uniscono l’Italia
Ma non è finita qui. Oltre alle DOP, una costellazione di pecorini locali impreziosisce le tavole del 1° maggio: dal Pecorino di Pienza (Toscana), al Carmasciano (Campania), dal Monte Poro (Calabria) al Pecorino di Norcia (Umbria). Prodotti artigianali spesso realizzati da piccole aziende e pastori che tramandano metodi antichi, veri custodi della tradizione rurale italiana. Mentre il 30% degli italiani sceglie gite e picnic, un altro 9% – secondo Coldiretti – trascorre la giornata in casa di amici o parenti. Un altro 9% è invece in viaggio o in vacanza, approfittando del ponte. Meno affollati i luoghi della cultura, con solo il 2% che ha programmato visite a mostre, musei o esposizioni. Il 5% si dedicherà ad altre attività, mentre un 6% resta ancora indeciso. Da non trascurare infine il 39% che preferisce rilassarsi a casa o concedersi una passeggiata nei dintorni.