Le bontà enogastronomiche autunnali diventano irresistibili per milioni di turisti. Gite, sagre, vacanze, sono contornate da affollati appuntamenti, con castagne, funghi e tartufi. Specialità autunnali che coinvolgono, secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, sette italiani su dieci che al termine della stagione avranno visitato almeno una delle centinaia di fiere enogastronomiche diffuse lungo lo stivale.
L’autunno santifica il tartufo
Il prodotto più gettonato è senza dubbio il tartufo, la cui stagione è entrata nel vivo con quotazioni che, a seconda della pezzatura e del luogo, evidenzia la Coldiretti, “Vanno dai 2500 ai 4500 euro al chilo per quello bianco, dovuti a un avvio della produzione più lento del previsto. soprattutto al Nord”. La filiera del tartufo coinvolge in Italia una rete nazionale composta da circa 73.600 detentori e praticanti, chiamati tartufai. La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è stata peraltro riconosciuta nel 2021, ricorda Coldiretti, “come patrimonio culturale immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco. Un passo importante per difendere una tradizione determinante per molte aree rurali montane e svantaggiate anche dal punto di vista turistico e gastronomico”.
Castagne, spopolano con 16 varietà
Molto popolari anche le sagre dedicate alle castagne, favorite anche dalla grande ricchezza in fatto di biodiversità, “assicurata dalle produzioni tricolori”, ricorda la Coldiretti, “con ben sedici prodotti a denominazione di origine che hanno ottenuto il riconoscimento europeo”.
Funghi specialità a prezzi bassi
Grande successo anche per i funghi, anche se quest’anno la produzione dei prelibati porcini è legata ancora di più ai capricci del meteo. “Le mostre, sagre e feste che si moltiplicano lungo la Penisola costituiscono anche una ottima occasione”, fa presente la Coldiretti, “per acquistare le specialità autunnali ai prezzi più convenienti ma anche per difendersi dal rischio dell’inganno con la vendita di importazioni low cost spacciate per italiane”.
Da 10 ai 30 euro a persona
Secondo Coldiretti/Ixe’ tra chi frequenta le sagre il 53% non spende più di dieci euro a persona e il 34% tra i 10 ed i 30 euro per persona, il 5% dei frequentatori non spende niente, un 4% va ma acquista altro e un 4% che non sa quanto spenderà. Occhio però alla qualità degli appuntamenti. Coldiretti invita a tenere in considerazione la congruità del “cibo festeggiato” con la realtà produttiva del territorio “guardando alla stagionalità dei prodotti offerti, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori con Campagna Amica”.