lunedì, 23 Settembre, 2024
Lavoro

Incidenti sul lavoro, la Cgia denuncia: “832.500 aziende abbandonate sulla patente a crediti”

Il Decreto attuativo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale

Venerdì è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo per la patente a crediti, una misura del Ministero del Lavoro volta a prevenire il lavoro irregolare e migliorare la sicurezza nei cantieri. Ma, a pochi giorni dal 1° ottobre, data di entrata in vigore della nuova normativa, le imprese si trovano ancora in una situazione di incertezza, poiché manca la circolare esplicativa dellʼIspettorato nazionale del lavoro, necessaria per chiarire le modalità operative e permettere alle aziende di presentare le domande sulla piattaforma digitale. Il ritardo nell’approvazione della circolare sta creando un clima di grande frustrazione tra le imprese, soprattutto tra quelle più piccole. Sono ben 832.500 le attività coinvolte, tra cui edili, elettricisti, falegnami e altre figure del comparto casa, molte delle quali piccole realtà o artigiani indipendenti. Di queste, oltre 320mila sono artigiani senza dipendenti, che dovranno affrontare ulteriori oneri burocratici e costi per avvalersi di consulenti tecnici e commercialisti. La Cgia di Mestre, associazione degli artigiani e piccoli imprenditori, denuncia una burocrazia ministeriale lenta e impacciata, che ha tradito le aspettative di molte aziende. Nonostante lo sconforto, si spera che i tecnici dellʼInl riescano a rendere operativa la piattaforma digitale entro tre o quattro giorni dalla scadenza del 1° ottobre, evitando ulteriori ritardi.

Un nuovo strumento

La patente a crediti introdotta dalla nuova normativa rappresenta un importante tentativo di migliorare la sicurezza nei cantieri e contrastare il lavoro sommerso. Ogni impresa e lavoratore autonomo del settore edile riceverà una sorta di “patente a punti” con un punteggio iniziale di 30 punti, che potrà essere decurtato in caso di incidenti o violazioni delle norme di sicurezza. Ma la Cgiaavverte che questo strumento, seppur utile, potrebbe non essere sufficiente per ridurre drasticamente gli infortuni e le morti sul lavoro, fenomeni che continuano a rappresentare una piaga per il settore delle costruzioni. Secondo l’associazione, sarebbe invece necessario potenziare i controlli ispettivi e concentrarsi maggiormente sugli aspetti sostanziali della sicurezza nei cantieri, piuttosto che sui requisiti formali spesso privi di efficacia preventiva.

Nonostante la richiesta di molte associazioni di categoria di prorogare l’entrata in vigore della patente a crediti, il Ministro del Lavoro ha già escluso questa possibilità. Però, alla luce dei ritardi e della confusione generata dalla burocrazia, la Cgia spera che venga concessa una fase di accompagnamento fino alla fine dell’anno, che preveda una sospensione temporanea delle sanzioni per la decurtazione dei crediti, a eccezione degli infortuni gravi o mortali.

Le imprese più colpite

Le regioni più colpite dall’introduzione della nuova normativa sono la Lombardia, con 144mila imprese coinvolte, il Lazio (83.500) e la Campania (77mila). La misura interessa principalmente i cantieri temporanei e mobili, esclusi coloro che forniscono solo prestazioni di natura intellettuale o che operano sotto la copertura di una certificazione Soa di alto livello. Il contesto di insicurezza nei cantieri rimane preoccupante. Nel 2022, su un totale di 1.208 morti sul lavoro, ben 175 decessi si sono verificati nel settore delle costruzioni, e di questi 63 hanno riguardato installatori di impianti come elettricisti, termoidraulici e ascensoristi. Nel 2024, la situazione è peggiorata: tra gennaio e luglio si sono registrati 18 decessi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con Roma, Pavia, Bologna, Ferrara e Palermo tra le aree più colpite.

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