Nel 2023 sono stati impiegati oltre 322 milioni di euro di cui 216 provenienti dal Pnrr e 106 dai fondi nazionali che permettono oggi di avviare complessivamente 52.236 giovani al servizio civile volontario. Risorse che però l’associazione dei comuni italiani, Anci, vede dimezzare nel 2024 e lamenta la pesante decurtazione: “se il Fondo non dovesse essere incrementato ciò comporterà per il 2024 la riduzione a soli 23.000 giovani cioè meno della metà di quelli avviati negli ultimi anni”.
Scajola: percorso che funziona
“Abbiamo bisogno di professionalità e quello del servizio civile sembra un percorso che funziona, un percorso che colloca i volontari in situazioni interessanti e che esalta maggiormente le loro caratteristiche” spiega Claudio Scajola, delegato Anci al Servizio civile e volontariato e vicepresidente. “Far ripartire oggi il servizio militare è fuori dal mondo perché oggi il mondo è diverso. Il servizio civile aiuta a far crescere la nostra comunità, dovremo quindi trovare il modo di organizzare meglio le risorse che ci vengono date, ma – ha sottolineato Scajola – a pagare non possono essere sempre i comuni”.
1200 comuni attivi
Da parte sua, il segretario generale di Anci nazionale, Veronica Nicotra sottolinea l’importanza della rete del servizio civile Anci con i 1200 comuni e le Anci regionali. “Dobbiamo interrogarci – ha sottolineato Nicotra – sull’attenzione che i giovani rivolgono a questo percorso per la necessità di orientamento. Questa iniziativa testimonia l’impegno di Anci anche nel confronto con il governo al fine di tutelare gli interessi dei Comuni, delle comunità e l’interesse generale del paese. Un lavoro che facciamo anche con il dipartimento per le politiche giovanili. Obiettivo è specializzare e valorizzare il ruolo dei comuni nell’ambito della rete del servizio civile”.
Possibilità di lavoro
In Italia ci sono mediamente ogni anno 2.000 volontari, dei quali il 25% è destinato a svolgere il proprio progetto e percorso nei Comuni. Giacomo Ghilardi, sindaco di Cinisello Balsamo racconta: “negli ultimi sei anni il mio comune ha visto passare tanti ragazzi, qualcuno si è fermato dimostrando che anche la PA offre grandi possibilità di crescita personale e che permette di raggiungere anche posizioni apicali. È un servizio che diamo alla collettività e di questo dovete essere orgogliosi”.
Oltre i comuni
Anci rivela inoltre che oggi sono circa 1200 i Comuni quelli che lavorano su base volontaria insieme nel network SCAnci.IT e la rete dei Comuni rappresenta la dorsale pubblica più rilevante a livello nazionale e una delle reti più significative di servizio civile. Ad oggi nella rete ci sono: 37 Comuni in Abruzzo, 1 Comune in Basilicata, 67 Comuni in Friuli-Venezia Giulia, 4 Comuni in Lazio, 27 Comuni in Liguria, 671 Comuni in Lombardia, 12 Comuni nelle Marche 90 Comuni in Piemonte, 1 Comune in Puglia, 78 Comuni in Sardegna, 8 Comuni in Sicilia, 48 Comuni in Umbria, 1 Comune in Val D’Aosta, 86 Comuni in Veneto. Oltre i Comuni, nel network ci sono altri Enti territoriali, tra cui Unioni di Comuni, Comunità Montane, Procure e Tribunali, Prefettura, Città Metropolitane, Associazioni e Fondazioni, Aziende Speciali Consortili.