National Gallery di Londra, una storia lunga 200 anni
La National Gallery di Londra compie 200 anni di storia e si illumina dando vita a una spettacolare proiezione dei suoi capolavori a Trafalgar Square. Le celebrazioni del bicentenario sono iniziate il 10 maggio, lo stesso giorno in cui, nel 1824, venne fondato uno dei musei d’arte più importanti e rinomati al mondo.
Il significato che si vuole esprimere già con questa prima iniziativa è proiettare la galleria verso l’esterno e il futuro. Ecco perché, alcune delle sue 2300 opere, realizzate dai più grandi artisti di sempre fra cui Caravaggio, Turner, Constable, Michelangelo, Rembrandt e Van Gogh, vengono rese fruibili a ogni tipologia di pubblico.
Il programma per le celebrazioni del bicentenario è ricco di eventi che si svolgeranno nell’arco di un intero anno. Fra questi è prevista l’esposizione di 12 dei dipinti più iconici e amati della galleria in altrettanti musei in tutto il Regno Unito. Diverse saranno le mostre a tema che si alterneranno a workshop e laboratori. Il festival d’arte a Trafalgar Square darà anche spazio all’interazione con il mondo dei social media e per i più giovani progetti di realtà virtuale, rivolto ai più piccoli.
Arte italiana protagonista del programma per il bicentenario
All’Italia e all’arte firmata Belpaese la faranno da protagonisti nell’ambito degli eventi in programma per il bicentenario. Si registra già grande attesa per la grande mostra in programma l’anno prossimo dedicata alla scuola di pittura senese, rappresentata dai capolavori di Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti.
Fra le iniziative per i 200 anni è già stato presentato l’evento intitolato ‘The Last Caravaggio‘ (L’Ultimo Caravaggio), con l’arrivo nelle sale della monumentale galleria del ‘Martirio di Sant’Orsola‘, dipinto dal pittore lombardo nel 1610, durante il suo secondo soggiorno partenopeo a poche settimane dalla morte mentre era sulla strada di un agognato ritorno a Roma benedetto dal perdono papale per l’omicidio compiuto 4 anni prima.
Si tratta di un’opera attribuita all’Artista soltanto nel 1980, in virtù di uno dei piu’ clamorosi e fortuiti ritrovamenti di documenti della storia dell’arte mondiale – prestata alla Gallery dalla sede di Napoli delle Gallerie d’Italia.
Il direttore Gabriele Finaldi, deus ex machina della National Gallery
Significative le dichiarazioni deI direttore del museo, Gabriele Finaldi. Il noto storico dell’arte londinese di origini italiane, più precisamente napoletane, ha infatti affermato che “La National Gallery occupa da 200 anni un posto speciale nella storia e nella cultura britannica”. Il direttore Finaldi è considerato il deus ex machina dello storico museo londinese da quasi un decennio.
La National Gallery è riconosciuta a livello mondiale come uno dei templi della fruizione artistica globale. Come dice Finaldi: “È stato istituito appositamente per creare una collezione della migliore arte possibile per il godimento del pubblico, gratuitamente”.
Più di 4 milioni di visitatori e 60 milioni di visualizzazioni
La bisecolare storia del museo è stata favorevolmente segnata da una serie di donazioni di cui da sempre è destinatario. A partire dai primi 38 dipinti messi a disposizione, ormai due secoli fa dal banchiere John Julius Angerstein, e arrivate perfino a includere l’edificio Sainsbury, l’ala al centro dell’ultimo progetto di ristrutturazione. La collezione della National Gallery è certamente tra le più ricche: opere datate dalla fine del XIII fino all’inizio del XX secolo.
Impressionanti sono anche i numeri dei visitatori: nel 2023 sono stati più di quattro milioni i visitatori che hanno potuto accedere nelle favolose sale della National Gallery. Per non parlare degli accessi tramite internet alle piattaforme social che hanno raggiunto ben 60 milioni di visualizzazioni.