Dal Sud, da Catania in particolare, parte una importante iniziativa per l’industria cinematografica. Nell’ambito della XV edizione del Festival internazionale di cortometraggi “Corti in cortile, il Cinema in breve”, che avrà luogo dal 15 al 17 settembre nel suggestivo Palazzo della Cultura del Comune, è stato organizzato il primo Film Market del Mezzogiorno italiano. Sulla scia dello European Film Market di Berlino, è previsto uno spazio di networking per mettere in contatto e in interazione i film-maker, i produttori, i distributori, le Film Commission siciliane e l’intera filiera dei soggetti coinvolti nel processo creativo e produttivo, oltre ad esperti del settore pronti a fornire informazioni su location, finanziamenti pubblici e diritti di autore. Un primo esperimento che però ambisce a diventare punto di riferimento per l’intero Sud, in alternativa alla Biennale di Venezia e la Festa del cinema di Roma, che ad oggi hanno privilegiato il Centro-Nord d’Italia. Abbiamo chiesto un commento su questo tentativo di riscatto di una terra nota troppo spesso solo per le sue negatività a un noto calabrese esperto del settore, Lucio Presta, imprenditore, manager degli artisti televisivi più noti nel panorama italiano e produttore.
Come giudica questa iniziativa catanese? È importante creare un punto di attrazione per gli operatori dell’industria dello spettacolo anche al Sud?
Ovviamente la accolgo con favore. Tutte le iniziative che producono interesse per il Sud e per lo spettacolo in generale sono meritorie di interesse.
Il connubio “produzione cinematografica-Sud Italia” come è stato finora? Si incontrano maggiori ostacoli a investire in una produzione locale?
Purtroppo, oggettivamente non è facile investire in alcune aree del Sud e le Film Commission locali alcune lavorano molto molto bene, altre un po’ meno, in questa direzione c’è ancora molto da fare.
Cosa servirebbe affinché anche il Sud, meta di moltissime produzioni, sia anche volano di sviluppo economico e culturale del settore artistico e non più solo un luogo bello, con bellissime location?
La natura ha dato luoghi stupendi, perfetti per location televisive e cinematografiche. Sono moltissimi i titoli che resteranno nella storia del cinema, come l’adattamento de “Il Postino di Neruda” girato a Pollara, borgata marinara dell’isola di Salina, o di fiction come Montalbano, girato tra Ibla, Scicli, Ispica, Santa Croce, Modica, Vittoria. Ma non basta, è necessario maggior impegno da parte delle autorità locali e delle strutture ricettive che devono essere adeguate.
Lei rappresenta artisti del Sud, come Checco Zalone, che ce l’hanno fatta e hanno raggiunto il successo. All’inizio della loro carriera come avrebbero giudicato una iniziativa come quella di un Film Market più rappresentativo del territorio, in alternativa a Venezia e Roma? Una reale opportunità?
Il talento non ha confini, non si ferma mai, magari occorre impiegare qualche tempo in più, ma poi esplode e Zalone ne è un fulgido esempio. Ma ben vengano le nuove opportunità.
Sulla scia delle polemiche sollevate da Favino alla Biennale di quest’anno, noi italiani abbiamo qualcosa da invidiare allo showbusiness internazionale?
Molti dei nostri attori non parlano inglese e questo è un limite importante. Inoltre, pur sostenendo Favino. il mercato ha regole assai ferree di cui è impossibile non tenere conto.