La qualità di una impresa non si giudica dalle dimensioni. Arriva dal presidente di Confartigianato Marco Granelli, la orgogliosa levata di scudi contro chi ancora giudica negativamente le dimensioni considerate piccole delle imprese italiane.
Tanti big player scomparsi
“Ogni dimensione d’impresa ha uguale diritto di cittadinanza”, sottolinea Granelli, che lancia un interrogativo, c’è da “chiedersi perché non si cresce e perché, negli anni, abbiamo perso così tanti big player dell’imprenditoria italiana”.
Imprese, corsa agli ostacoli
La risposta, per il Presidente di Confartigianato, è “nell’ambiente costellato di ostacoli” che circonda le aziende di qualsivoglia ‘taglia’ esse siano e che soffrono tutte i medesimi problemi: “l’inutile e costosa burocrazia dominata dal ‘potere del timbro’, le lunghe attese per un’autorizzazione ad operare, lo stillicidio di mille balzelli. Hanno in comune la medesima aspettativa di servizi pubblici efficienti, a fronte di tasse tra le più alte d’Europa, di certezza delle norme, di un migliore accesso al credito, di condizioni e strumenti efficaci per innovare e potenziare la qualità della propria azienda”.
Guardare produttività ed export
Granelli è categorico: “Essere piccoli non è una colpa”, osserva, “soprattutto visti i positivi risultati ottenuti proprio dagli artigiani e dai piccoli imprenditori sui fronti dell’export, della produttività, dell’occupazione, dell’economia circolare”. E continua: “Non si cresce per decreto, ma trovando un terreno libero da ostacoli, fertile di stimoli, di sostegni adeguati, di lungimirante visione politica orientata allo sviluppo economico e all’interesse generale del Paese, alimentato da equilibrate relazioni con le altre dimensioni d’impresa e con gli altri attori economici e sociali”.
Contano risultati non la taglia
Il presidente di Confartigianato conclude con un appello a chi guida il Paese e a chi lo osserva e lo analizza: “Tutti gli imprenditori, di ogni settore e dimensione aziendale, devono essere considerati degni dell’attenzione necessaria ad aumentare la loro competitività. La battaglia per fronteggiare le incognite di questi tempi così difficili”, conclude Granelli, “e per far ritrovare all’Italia la strada dello sviluppo va condotta tutti insieme, Stato e imprese, senza distinzioni di taglia”.