venerdì, 26 Aprile, 2024
Società

Pensioni, meno anni ma con il contributivo. Tridico: flessibilità

La riforma delle pensioni, ed un eventuale anticipo dell’età, arriverà sul “doppio binario”: quello contributivo e quello retributivo. È la prospettiva che emerge dopo che il Governo ha deciso il blocco di Quota 100 che non sarà più rinnovato nel 2022. L’ipotesi per scongiurare il balzo dai 62 ai 67 anni e tre mesi, potrebbe avvenire solo per la parte contributiva: 62/63 anni e 20 anni di contributi. Il resto (la quota retributiva) la si ottiene a 67 anni. Altre ipotesi sono a sostegno delle madri lavoratrici.

Come il ridurre un 1 anno per ogni figlio oppure un aumento del coefficiente di trasformazione corrispondentemente a 1 anno in meno per ogni 10 anni di lavori ritenuti usuranti o gravosi. Gli assegni, tuttavia, saranno destinati ad avere cifre più basse. In alcuni casi la riduzione potrebbe essere mitigata dalla, “divisione della quota per le pensioni più basse in due quote: retributiva e contributiva”. Sono questi gli scenari evocati dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.

 

INTERVENTI PER LE PENSIONI PIU’ BASSE

“Occorre pensare”, ha osservato Tridico a proposito delle regole della riforma Fornero che ha portato la pensione di vecchiaia a 67 anni, “flessibilità strutturale del pensionamento, collegata al metodo contributivo”. In questo contesto potrebbe essere consentita un’uscita con il “ricalcolo contributivo per garantire l’equilibrio attuariale” Per il capo dell’Istituto di previdenza bisognerà valutare l’aspettativa di vita diversa per i diversi lavori, “abbassare a 2,5 il coefficiente (oggi a 2,8 ) rispetto alla pensione minima con 64 anni di età”. C’è poi una ipotesi che Tridico ha sottolineato come idea da tenere in considerazione come il “pensionamento anticipato sperimentale nel periodo post-pandemico per i cosiddetti. lavoratori fragili’”. Per cittadini lavoratori, ad esempio, che sono pazienti oncologici, o immunodepressi. I costi per le casse dell’Istituto sarebbero contenuti, comunque molto al di sotto dei 10 miliardi di Quota 100.

Un passaggio significativo è stato fatto da Tridico in merito alle pensioni più basse.

“Si rende necessario un intervento strutturale di sostegno alle pensioni basse. Si potrebbe prevedere un valore soglia in corrispondenza di un requisito contributivo minimo di 20 anni più una cifra fissa per ogni anno di contribuzione aggiuntiva fino a un tetto massimo”. Un altro obiettivo per Tridico è il rafforzamento dell’Ape sociale – al momento prorogato solo fino al 2021 -, Così come la cosiddetta “staffetta generazionale” e l’utilizzo del “contratto di espansione” con l’ipotesi indicata anche da Tridico di estendere le misure di pre pensionamento alle aziende al di sotto dei 250 lavoratori.

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