giovedì, 2 Maggio, 2024
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Insegnanti. D’Aprile (Uil): “Vaccinazioni in orario di servizio ma il personale non può allontanarsi”

La Pandeburocrazia si abbatte sulle vaccinazioni degli insegnati. Per la Uil-Scuola le somministrazioni sono fatte in orari in cui il personale è in servizio e servirebbero dei permessi speciali. Tuttavia, non essendoci precedenti, per ora nessuno sa come fare. “Va trovata una soluzione veloce”, spiega il sindacato che propone di muoversi in analogia con le misure previste per la vaccinazione antitetanica.

In diverse regioni sono iniziate, infatti, le prenotazioni per la somministrazione del vaccino anti Covid per il personale docente e Ata, in alcune si è già alla prima fase di somministrazione.

L’adesione, che è volontaria, riguarda tutto il personale in servizio, di ruolo e supplente, nel corrente anno scolastico.

“In molti casi la somministrazione del vaccino avviene in orario di servizio e per il personale non è stato al momento previsto un permesso speciale o ad hoc che consenta di essere giustificati dall’assenza per il tempo necessario alla somministrazione”, fa presente Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale della Uil Scuola.

Situazione inammissibile 

“Una situazione inammissibile: da un lato la vaccinazione anti Covid, che rientra a pieno nei motivi di sicurezza sul lavoro e rappresenta per il personale della scuola uno strumento di protezione, per sé e per gli altri; dall’altro la mancanza di un riferimento normativo per potervi accedere”. Come un po’ tutto quando si entra nelle maglie della burocrazia la situazione invece che semplificarsi si complica.

“È per questo”, spiega D’Aprile, “che il personale è costretto a ricorrere agli istituti giuridici previsti dal contratto del 2006 e del 2016. Questo significa però, ad esempio, che per i supplenti potrebbe configurarsi anche come interruzione dell’anzianità di servizio”. Il nodo rimane se sarà possibile allontanarsi dalla scuola in ore lavorative, e con quale permesso, tanto che il sindacato ha inviato una lettera al Ministero per avere delle delucidazioni.

“Bisogna intervenire con urgenza prevedendo dei permessi retribuiti speciali per tutti i lavoratori tenuti a vaccinarsi per Covid per motivi di lavoro”, precisa D’Aprile, “ricordando che proprio ieri su questo tema, che non ha precedenti normativi, è stata inviata una lettera al ministero.

Si potrebbe anche considerare tale vaccinazione al pari di quella obbligatoria antitetanica”, spiega D’Aprile, “che prevede il diritto dei lavoratori dipendenti ad allontanarsi dal servizio, per sottoporsi alla vaccinazione antitetanica, ove debbano farlo durante le ore lavorative”.

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