venerdì, 26 Aprile, 2024
Economia

Giansanti (Confagricoltura). Blocco dei Tir e crisi deglistagionali. Intervenga l’Europa

Saranno mesi molto difficili per l’agricoltura. Tre emergenze devono essere risolte mentre gli effetti negativi sono già evidenti. La prima questione, su cui ora è intervenuto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, con un richiamo ai Paesi che bloccano alle frontiere i tir carichi di prodotti agroalimentari, per sottoporre ad ispezioni sanitarie gli autisti. Un rallentamento che ha prodotto situazioni impossibili da gestire. Il secondo problema è l’arrivo di lavoratori stranieri nei campi, in Italia la loro presenza è determinante, con le norme di restringimento dei movimenti con il perdurare delle chiusure tra frontiere, come lo scorso anno i raccolti sono a rischio per mancanza di manodopera. Terzo problema i cambiamenti climatici con altalene di temperature che creano enormi difficoltà alla maturazione della frutta e ortaggi. Sul primo argomento, il blocco alle frontiere ora c’è una iniziativa dell’Europa, con la possibile creazione di “Corridoi Verdi”.
C’è ancora la necessità di continuare con le misure che limitano i viaggi non essenziali, per contenere la diffusione del virus. “Ciononostante, il flusso di beni e servizi nel mercato unico e il ruolo svolto dai corridoi verdi restano essenziali”, spiega il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella lettera che ha inviato ai capi di Stato e di governo della UE. La notizia è stata accolta con favore in Italia.
“Quella del presidente del Consiglio europeo è una presa di posizione di assoluta rilevanza”, evidenzia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. Una buona notizia anche per il nuovo metodo di lavoro che implica un maggiore coordinamento tra gli Stati membri e le istituzioni dell’Unione sulla gestione della pandemia. Molte associazioni di categoria europee avevano infatti rimarcato i disagi, segnalando le pesanti difficoltà determinate dalle code chilometriche formate al Brennero a causa delle iniziative assunte da diversi Stati membri. “La garanzia dei rifornimenti e il funzionamento delle catene del valore dipendono dalla piena funzionalità del sistema dei trasporti”, sottolinea Giansanti.
Confagricoltura ricorda che quasi la metà delle esportazioni italiane destinate al mercato unico europeo viaggiano lungo l’asse “Scandinavo-Mediterraneo”. E il valico del Brennero risulta essenziale per l’export agroalimentare – oltre 7 miliardi di euro l’anno – verso la Germania. Situazione quindi di estrema difficoltà per le merci, per i camionisti, per i risvolti economici. Le aspettative sono legate ai piani di vaccinazione che consentiranno di migliorare la situazione sanitaria nei prossimi mesi. Questo almeno la speranza.
Altra questione, il lavoro di coordinamento in ambito europeo che dovrà riguardare in tempi brevi anche la mobilità della manodopera stagionale in agricoltura. “Occorre evitare le pesanti difficoltà che gli imprenditori agricoli hanno dovuto affrontare lo scorso anno”, fa presente Giansanti, “per scongiurare la perdita dei raccolti e delle produzioni”. I dati confermano che su oltre un milione di operai agricoli circa il 35% arriva dall’estero. Infine la questione climatica. Un problema di una portata planetaria ma che ha un impatto drammatico sull’Italia dove le produzioni e le proprietà sono molto ridotte. Con il risultato che piccole aziende perdono il raccolto per una grandinata nel giro di pochi minuti vanificando il lavoro di un anno. Così come per gli allagamenti e gli straripamenti dei fiumi. Soluzione sono previste con l’arrivo dei fondi per il Recovery e le proposte di sistemazione dei territori utilizzando tecniche naturali.

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