Nuovi controlli, nuovi oscuramenti e denunce. È sempre più lotta contro l’offerta di medicali in vendita sul web, farmaci provenienti dall’estero che vanno presi solo per patologie gravi e sotto il controllo del medico. Tornano in campo i carabinieri dei Nas per bloccare la vendita incontrollata di farmaci connessi con la diffusione dell’epidemia di COVID-19. Si tratta di prodotti ad alto rischio e inutili alla lotta al Covid. Le operazioni di vigilanza telematica contro il cybercrime farmaceutico sono state condotte in concerto con il Ministero della Salute. I militari della Sezione Analisi del Reparto Operativo del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute hanno dato luogo a 11 provvedimenti d’inibizione all’accesso ossia all’oscuramento dei siti che proponevano la vendita on line. Il blocco è stato deciso dalla Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Dicastero, nei confronti dei siti web collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili. Su internet venivano effettuate la pubblicità e l’offerta in vendita, anche in lingua italiana, di svariate tipologie di medicinali che, in questi mesi, sono stati a vario titolo collegati all’emergenza pandemica da COVID-19.
“Oltre a una serie di farmaci”, si legge in una lista dei NAS, “con varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione, nonché vendibili solo in farmacia da parte di farmacisti abilitati”. I militari hanno individuato l’offerta in vendita di medicinali contenenti principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego in relazione all’infezione da SARSCOV-2 come, soprattutto, gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, per i quali l’AIFA in data 22 dicembre 2020 ha pubblicato una scheda aggiornata contenente elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto tra benefici e rischi sul singolo paziente, e gli antivirali lopinavir/ritonavir, di cui la medesima Agenzia ha sospeso l’utilizzo off label al di fuori degli studi sperimentali clinici.
Presenti, sulle vetrine virtuali dei siti individuati, anche l’antivirale ribavirin, per il quale è stato autorizzato l’uso compassionevole limitatamente a pazienti ospedalizzati con difficoltà respiratorie legate al COVID-19, l’antibiotico azitromicina, rispetto al quale l’AIFA ha diramato una scheda che offre elementi necessari per una corretta prescrizione e per valutare il rapporto tra benefici e rischi sul paziente, nonché l’antinfiammatorio colchicina, oggetto di uno studio sperimentale nel trattamento del COVID-19. I militari si sono imbattuti anche in altri medicinali contenenti rispettivamente l’antinfiammatorio indometacina, la cui assunzione fuori stretto controllo medico può cagionare gravissimi effetti collaterali, e l’antivirale daclatasvir, offerto in rete nonostante l’EMA, a seguito del mancato rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio deciso dal titolare, ne abbia vietato l’uso in tutta l’Unione Europea.
“Viene dunque confermato”, spiegano i Nas, “anche agli inizi del 2021, il trend – rilevato nel corso del 2020 – per il quale il mercato virtuale veicolato dalla rete internet è un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci ad uso umano, molto spesso non autorizzati, con claim accattivanti e asseritamente vantanti proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie, tra cui appunto il COVID-19, che espongono i cittadini a gravissime conseguenze per la salute”.
“Particolarmente a rischio”, rilevano i carabinieri, “è quella ampia parte di utenti che consulta liberamente il surface web, ovvero la parte “in chiaro” e indicizzata della rete agevolmente accessibile e alla portata di tutti, che maggiormente si presta a raggiungere una platea pressoché illimitata di persone costituendo, quindi, un grave fattore di pericolo rispetto al potenziale acquisto e alla conseguente incontrollata assunzione di farmaci di dubbia provenienza e distribuiti al di fuori dei canali e delle modalità autorizzate, che non rispettano i rigorosi standard di qualità, sicurezza ed efficacia previsti dalle vigenti disposizioni”.
“È, dunque”, spiegano ancora i Nas, “più che mai opportuno rinnovare l’invito ai cittadini ad attenersi solo alle indicazioni fornite dagli Organi ufficialmente preposti, consultando i relativi siti istituzionali e diffidando della presenza di offerte sul web di farmaci non autorizzati, nonché ricordare che, secondo la rigorosa normativa italiana, i “medicinali con obbligo di prescrizione” non possono essere venduti attraverso internet e che l’offerta in vendita e la pubblicità dei “medicinali senza obbligo di prescrizione” (SOP/OTC) possono essere effettuate on line solo attraverso i siti di farmacie ed esercizi espressamente autorizzati, il cui elenco è consultabile sul sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it), riconoscibili attraverso il previsto Logo Identificativo Nazionale che deve essere chiaramente visibile su ciascuna pagina del sito web dedicata ai medicinali”.