sabato, 20 Aprile, 2024
Attualità

Gli auguri a Forlani riuniscono la Dc per un giorno 

Ritengo che Arnaldo sia un personaggio tra i maggiori della repubblica italiana. È vittima di un giustizialismo persecutorio, ha sopportato questa sofferenza con grande dignità. La storia prima o poi capirà la sua conduzione in momenti difficili della vicenda repubblicana. Spero che scriva le sue memorie per restituire agli italiani verità storiche. Intanto auguri affettuosi per i suoi splendidi 95 anni

Gerardo Bianco

Arnaldo è stato l’erede di una grande de tradizione della dottrina sociale cristiana impersonata da Fanfani. Essa è stata una delle grandi fonti della esperienza democristiana. Arnaldo ha lavato le colpe di altri ed è stato vittima di una aggressione che segna uno dei più bassi della storia della democrazia italiana. Ha sopportato con cristiana pazienza e spirito libero. Molti auguri per i suoi 95 anni

Rocco Buttiglione

Un augurio affettuoso ad Arnaldo, e un ricordo sempre grato per quanto ha fatto per la DC, e dunque per noi tutti, in anni sicuramente difficili

Pierluigi Castagnetti

Forlani ha rappresentato un esempio di sicuro atlantico e fervido europeismo di cui oggi c’è grande bisogno. La sua azione politica è stata un esempio di Riformismo moderato, non solo per la DC. Una persona perbene che ha contribuito non poco alla costruzione del nostro Paese

Lorenzo Cesa

Gentile e caro Presidente, nel giorno del Suo compleanno Le giunga gradito il mio pensiero augurale di serenità per Lei e tutti i suoi cari che Le sono vicini, memore di tutto quanto Lei ha fatto per il nostro amato Paese, nei tanti anni che l’hanno vista protagonista ai vertici dello Stato.
In questi sentimenti, con profonda ammirazione, mi creda, Suo Lamberto Dini.

Lamberto Dini

Fu proprio Arnaldo Forlani a convincermi ad iscrivermi alla DC! Eravamo nel 1972, tra Teramo (dove insegnavo e la cui Facoltà di Scienze Politiche aveva chiesto il concorso a cattedra di diritto costituzionale italiano e comparato che avevo appena vinto) e Ascoli Piceno, dove trascorrevamo talvolta le nostre serate in piazza. Forlani era il Segretario della DC ed era in campagna elettorale. Dissi che soltanto da qualche tempo avevo iniziato a votare DC, perché prima avevo votato altri partiti laici o socialmente impegnati. Forlani mi disse: (Professore, si iscriva, si iscriva). Seguii il suo invito! E da allora, pertanto, che inizia un ruolo definibile “ibrido”!

Francesco d’Onofrio

Forlani è un uomo discreto. Così discreto da non prendere mai la parola oltre quello che è stato il suo tempo, da non invadere mai il recinto dei suoi successori e forse da non reclamare neppure un augurio a ridosso del suo compleanno. Non è per fargli dispetto che oggi lo festeggiamo. Né per violare il suo stile e la sua regola. Semmai è perché quella cifra di discrezione, quel parlare a voce bassa, quel camminare con passo leggero e felpato, quel continuo dosare i propri gesti, quel senso della misura così profondo è forse la cosa che manca di più ai nostri tempi. Quando Forlani era in auge faceva indisporre tutti per quella sua apparente vaghezza. Non aveva la grinta del condottiero, né la solennità del notabile affermato, né l’affanno del militante di parte, né il gusto del conflitto che a volte disegna una leadership capace di infondere sicurezza. Ma proprio qui stava, e sta, la sua qualità politica. Nel ricordarci che non occorre mai alzare la voce o peggio assumere tratti gladiatori per far valere le proprie ragioni. In questo Forlani era, ed è, un tipico democristiano. Di quelli che sanno bene che la virtù politica sta tutta nel sottrarre e assai meno nell’aggiungere. In quella capacità di dosare le proprie convinzioni, e di evitare che suonino come imposizioni, si nasconde un talento civile che spiega bene quel quasi cinquantennio democristiano che ora viene preso ad esempio anche da chi si trova oggi, politicamente, all’altro capo del mondo. Per questo Forlani merita più di un augurio. Merita un sommesso e discretissimo rimpianto

Marco Follini

La Discussione adempie un compito importante, celebrando il compleanno di Arnaldo Forlani. Rompe un vergognoso conformismo, il peggiore, quello che decreta una damnatio memoriae di cui nessuno ricorda il perché. E non lo ricorda perché questo perché non esiste se non nella volontà persecutoria del golpe giudiziario del 1992-1993. Purtroppo la verità che tutti sanno resta ancora sepolta dall’ipocrisia e dal timore di colpi di coda della magistratura militante che vive del mito di Mani pulite come la generazione di giornalisti che si prestò da boia mediatico. Forlani è stato ed è una persona perbene e di straordinaria sensibilità politica, ha interpretato la saggezza democristiana, resistente alle lusinghe del comunismo e perciò capace di stringere un’alleanza solidissima con Craxi e i partiti laici, nel solco dell’insegnamento di De Gasperi, con un chiaro orientamento europeista e atlantico. Ha pagato il suo meritorio anticomunismo con un processo viziato sin dall’origine dal trucco politico per cui si dovevano aggredire e affondare in un clima da Colosseo i leader politici che avrebbero di certo ostacolato l’ascesa al potere del conglomerato di ex-PCI e pubblici ministeri. Forlani dovrebbe essere celebrato come un eroe che ha accettato la persecuzione con dignità. Speriamo che accada magari per il Suo centesimo compleanno. Auguri.

Roberto Formigoni

“Tanti auguri ad Arnaldo Forlani per i suoi splendidi 95 anni. Già presidente del Consiglio, più volte ministro e parlamentare, Forlani rappresenta una testimonianza vivente della storia della Democrazia Cristiana. Uomo arguto, politico dalla rara intelligenza e dal grande fiuto, è stato protagonista di importanti stagioni per il nostro Paese negli anni ‘70 e ‘80. Anche oggi avremmo bisogno di personalità di tale spessore culturale per affrontare le sfide che la quotidianità ci impone. Buon compleanno a Forlani, 100 di questi giorni”

Mariastella Gelmini

Mi unisco ai moltissimi che vogliono rendere ad Arnaldo Forlani- con la riaffermazione di stima ed amicizia – il merito che gli spetta per il suo impegno, la sua vita politica nella DC per il Paese. Forlani è stato per due volte Segretario Naz.le della DC, all’incrocio di due passaggi tragici nella Stiria d’Italia. Nel 72 quando il rumore di sciabole sullo sfondo di gravi episodi del terrorismo politico, rosso o nero, spesso eterodiretto, mise a repentaglio la Democrazia Italiana. La sua lucidità politica, la sua fermezza di carattere posero politicamente un argine ai rischi. Egli seppe cogliere da quella vicenda le conclusioni politicamente possibili per seguire una linea politica di continuità democratica. Fece da spalla alla prova ardua e generosa di Aldo Moro. (In particolare da Ministro degli Esteri) Ancora Segretario della DC nel 1992 affronto l’incrocio di un pericolo che si è rivelato fatale. Certamente alla sopravvivenza e continuità della DC. Ma per l’Italia si è aperta allora una fase declinante nella quale si trova ancora oggi. La sua testimonianza di Impegno resta capitolo rilevante della Storia del movimento politico dei Cattolici e nella storia d’Italia

Calogero Mannino

Auguri davvero di cuore Arnaldo. A un’Italia migliore

Riccardo Nencini

Forlani ha rappresentato un modello, la politica della mediazione tra diverse culture nel rigore della ispirazione ideale, ha fatto molto per la Dc e per l’Italia ma non ha mai fatto pesare la sua indiscussa figura. Elegante autorevolezza. Auguri

Saverio Romano

Arnaldo Forlani è stato il mio maestro nell’avviarmi alla corretta gestione della pubblica amministrazione. Correva l’anno 1978, ero alla seconda legislatura parlamentare quando nasceva uno dei governi Andreotti e Forlani era diventato Ministro degli Affari Esteri. Designato dal gruppo DC della Camera, fuori quota rispetto al manuale Cencelli, come possibile sottosegretario, venni chiamato da Forlani agli Esteri perché Aldo Moro si ricordava di una mia lunga esperienza americana e aveva avuto il garbo di segnalarmi al Ministro degli Esteri. Ricordo ancora oggi la emozione del primo incontro alla Farnesina, subito dopo il giuramento, con Forlani e gli altri due colleghi Radi e Foschi, molto più anziani ed esperti di me, per definire le deleghe. Forlani mi disse: sono contento di averti con noi e sono convinto che apprezzeremo le tue fresche energie. Dunque, auguri caro Arnaldo per il tuo genetriaco e per aver vissuto con intelligenza e moderazione la lunga esperienza politica a cui in molti facciamo riferimento

Angelo Maria Sanza

Auguri sinceri ad Arnaldo Forlani per la sua bella età. Alfiere di una politica che non urlava ma non per questo meno tosta. La voglia di comando che emerge oggi da Palazzo Chigi non ha nulla a che fare con quella democrazia che pure contrastavamo nel suo pretendere di essere partitoStato. Ma c’era rispetto per gli altri

Francesco Storace

Forlani è una persona che ricordo con grande stima e con grande amicizia, sono stato un suo amico quando lo frequentavo anche se non ho mai fatto parte della sua corrente, è una persona di grande signorilità educazione e civiltà, Forlani mi porta ai ricordi dell’inizio del mio impegno politico della giovinezza. Al congresso della DC che nel 1969 elesse Forlani Segretario della DC c’ero anche io, fui delegato ed avevo poco più di vent’anni. Il giovanissimo delfino di Forlani era Casini che aveva 27 anni all’epoca Lo ricordo bene Pierferdinando mi veniva a trovare al Tesoro dove ero capo della Segreteria tecnica di Giovanni Goria e ancora oggi con Casini c’è un rapporto che si perde nel tempo. Buon Compleanno Forlani!

Bruno Tabacci

Ad Arnaldo Forlani vanno gli auguri più sentito. Mi accompagna il ricordo del suo impegno al servizio del Paese portato avanti con onestà. Pur nella turbolenza della vita politica è stato tollerante predisposto al dialogo. Non ha mai coltivato odi ma ha operato per assicurare un clima di vivibilità per tutti. Lo ricordo da Presidente del Consiglio in cui affrontò momenti difficili con pacatezza smorzando tensioni. È stato un riferimento autorevole per tanti D.c.. La sua segreteria politica diede un contributo forte perché la storia dei cristiani democratici fosse preservata da ricorrenti azioni demolitrici. Affrontò la vicenda della sua candidatura a presidente della Repubblica con serenità. Le manovre interne lo costrinsero alla rinuncia. Rifiutò di resistere per evitare ulteriori lacerazioni al Paese. Ad Arnaldo gli sono grato. Fu in Calabria io ero segretario regionale della D.c. lui nazionale. Ebbe una grande disponibilità visitando molte realtà della mia regione. Con pazienza. È stato un protagonista di una grande storia. Una grande figura di statista vero per cultura e lungimiranza. Ad Arnaldo gli auguri più belli.

Mario Tassone

 

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