martedì, 15 Ottobre, 2024
Società

Ciccimarra (Agidae): “Impegno educativo per umanizzare il mondo. Basta individualismo”

L’appello di Papa Francesco: “L’istruzione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo. Serve una svolta” da qui la richiesta del Pontefice di una svolta: “Noi riteniamo che l’educazione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia. L’educazione è soprattutto una questione di amore e di responsabilità  che si trasmette nel tempo di generazione in generazione. L’educazione, quindi, si propone come il naturale antidoto alla cultura individualistica, che a volte degenera in vero e proprio culto dell’IO e nel privato dell’indifferenza. Il nostro futuro non può essere la divisione, l’impoverimento delle facoltà di pensiero e di immaginazione, di ascolto, di dialogo e di molta comprensione; il nostro futuro non può essere questo. Oggi c’è bisogno di una rinnovata stagione di impegno educativo che coinvolga tutte le componenti della società.”

Il presidente AGIDAE Padre Francesco Ciccimarra si tratta di un messaggio tanto e molto importante che fa parte della storia e della missione educativa della Chiesa e nella persona del Papa c’è la massima espressione di questo annuncio all’umanità in un tempo particolarmente complicato quale quello che stiamo vivendo a motivo anche del Covid; in maniera sintetica si ha la percezione che il Covid possa interferire in maniera negativa nella crescita e sviluppo dell’umanità e soprattutto a discapito della realtà più bisognose a cominciare dall’educazione dei bambini, dei poveri, degli emarginati e quant’altro. Il Papa sottolinea fortemente la necessità di non far pesare su queste generazioni più fragili lo sviluppo dell’educazione e formazione umana cristiana che è sempre stata quella di integrare e non escludere.

Il mondo scolastico delle paritarie come sta affrontando questo ulteriore momento di convivenza con la segnata e difficile emergenza Coronavirus?
Le nostre scuole stanno affrontando questo momento con grande serenità e costante impegno consapevoli della complessità del problema. Da quando è scoppiato il coronavirus in Italia i nostri Istituti si sono già predisposti per iniziare il nuovo anno scolastico adeguando tutte le misure necessarie sia per garantire la salute ai dipendenti, agli alunni, alle famiglie e a tutte le persone coinvolte sia per garantire la formazione necessaria quindi i contenuti tramite la didattica in presenza, la didattica a distanza, le formule miste; tutte quelle strumentazioni e innovazioni che possano garantire l’ottimo servizio della scuola.

Quali sono le criticità che restano sul tavolo, lei accennava alla didattica a distanza?
La didattica a distanza si è resa in questo frangente storico una necessità; direi che nei mesi di febbraio, marzo, del violento impatto con la pandemia le scuole sono rimaste prese di sorpresa e quindi non completamente in grado di creare un supporto tecnologico che offrisse agli studenti lo stesso apporto quantitativo e qualificativo che offre i tempi della formazione in presenza. Con il passare dei mesi però ci sì è organizzati sempre di più e sempre meglio perché si è preso atto che in questo periodo ormai non si potrebbe fare una meno;
Io prendo occasione per dire che noi stessi come AGIDAE stiamo per dare a tutte le scuole paritarie d’Italia una piattaforma didattica erogativa, che stiamo predisponendo direttamente nei nostri uffici, in modo che ogni scuola, ogni bambino, ogni docente abbia un supporto tecnologico efficiente; dal punto di vista tecnologico lo stiamo facendo in collaborazione con una grande università europea e quindi nelle prossime settimane anche le scuole paritarie avranno uno strumento di grande avanguardia tecnologica.

Cosa ci dice degli adeguamenti strutturali richiesti per favorire le normative Anticovid?
Le nostre scuole si stanno preparando da diversi mesi a questo problema della riorganizzazione, come ho avuto modo di dirlo anche in altre sedi. Direi che non abbiamo avuto grandi problemi perché aldilà delle necessità imposte per legge come il distanziamento, l’igiene e quant’altro noi i grandi problemi non li abbiamo avuto rispetto al sistema della scuola statale pubblica che ovviamente a ben altri numeri e ben altri problemi.

Cosa invece ci dice degli insegnante di sostegno?
Sono un grande problema oggi sia per le scuole paritarie sia per le scuole statali per il semplice fatto che non ce ne sono tanti sul mercato, non ce ne sono tanti con titolo abilitante e quindi le scuole paritarie soffrono questa difficoltà nel trovare questo personale qualificato e spesso volentieri devono provvedere con personale diversamente qualificato con altri titoli di studio tipo la psicologia, la psicopedagogia ecc. Per sopperire a questa carenza sarebbe opportuno che il Ministero dell’Istruzione faccia un punto di riflessione importante per mettere a disposizione attraverso i normali concorsi qualificanti questo personale di cui si sente tanto bisogno. Le scuole paritarie hanno tanti bambini con necessità di sostegno, proprio tanti e non trovando personale qualificato con il relativo titolo di studio si devono arrangiare attingendo ad altre professionalità, ugualmente importanti.

Spesso succede che i bambini vengono mandati a scuola dai genitori anche con la febbre nonostante la questione di senso civico?
Questo si apprende dalle notizie di stampa! Io spero che questo non avvenga e sono situazioni che non possano avvenire ma cerco di capire anche le ragioni delle famiglie che siano nelle condizioni di dover scegliere tra la rinuncia al lavoro da parte di uno dei due genitori o di un genitore e tra il rischio di mandare comunque il bambino in precarie condizioni di salute a scuola. Questo crea un problema alla scuola, crea un problema al bambino, crea un problema la famiglia e quindi è un problema per tutti.

Qual è il messaggio ai genitori?
Il messaggio è che rispettino la priorità dei valori; in questo caso la priorità della salute dei propri figli e anche di se stessi. Ai problemi di carattere economico – organizzativo ci deve pensare lo Stato, la scuola, la società civile.

In conclusione il suo auspicio per le scuole paritarie?
Per le scuole paritarie io spero che siano già consapevoli che il percorso che sta davanti a richiederà più impegno, più qualificazione, più competenza nei diversi ambiti della vita e della scuola; non sarà il Covid a impedire o a rallentare l’efficienza della scuola paritaria perché noi siamo parte di un sistema più globale, più grande; non ci sentiamo penalizzati per questo, pur essendo un piccolo ambito di società, che aggrega circa tra alunni delle scuole e i docenti e i dipendenti più di 1 milione di persone, non siamo pochi. Le difficoltà del momento non possono impedire lo sviluppo della scuola perché è uno sviluppo di libertà, di dignità istituzionale con un proseguimento di una storia multisecolare che non può arrestarsi di fronte al Covid.
La funzione sociale svolta dalle scuole paritarie è enorme e ne siamo consapevoli; è bello trovare ex alunni, ex studenti ex e costatare che sono loro oggi i protagonisti dell’attuale società civile. Oggi, la scuola oltre che a un ruolo di formazione, di educazione e di crescita ha il ruolo di creare futuri quadri dirigenti della società inculcando quei valori che possono essere quelli della saldatura profonda tra le varie generazioni soprattutto dare una prospettiva alla comunità a cui servizi sono predisposti.

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